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Ok alla Darsena Europa. Il Ministero dell’Ambiente prescrive controlli e tutela per ecosistema e imprese

Nuovo passo in avanti verso la realizzazione dell’opera cruciale per il porto di Livorno, ma che potrebbe costituire una minaccia per la costa pisana.

Ok alla Darsena Europa. Il Ministero dell’Ambiente prescrive controlli e tutela per ecosistema e imprese

Via libera alla Darsena Europa dal ministero dell’Ambiente che, Dopo il parere positivo della commissione tecnica, arrivato lo scorso dicembre, esprime un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale della prima fase dell’opera, sottolineando come questa "consenta di migliorare la sicurezza della navigazione e il rilancio della competitività del porto di Livorno". Lo comunica l’Autorità portuale del Mar Tirreno Settentrionale in una nota. Contestualmente il ministero recepisce le conclusioni della valutazione di impatto ambientale e conferma che grazie alle "misure di mitigazione inserite nel progetto, di cui le attività di monitoraggio sono parte integrante, esso non avrà incidenze significative e negative" sul litorale pisano.

Sabbiodotto

A cominciare dalla richiesta di chiarimenti "sul progetto del sabbiodotto, una specie di tubo che dovrebbe prelevare i sedimenti derivanti dallo Scolmatore (e non solo) e portarli per il ripascimento sul litorale a compensazione dell’erosione delle spiagge" per capire se la sua realizzazione "rappresenti un’opera funzionale al progetto e/o migliorativa (compensazione) in relazione all’accumulo dei sedimenti sul litorale nella zona prossima all’area di dragaggio nella foce dello Scolmatore".

L’ecosistema

Con riferimento alla salvaguardia della biodiversità nell’ecosistema marino viene chiesta una "mappatura delle biocenesi (piante e animali) anche nell’area dalla foce dello Scolmatore dell’Arno durante gli eventi di piena e in ragione del conseguente trasporto/deposizione dei sedimenti lungo la fascia costiera a nord dello stesso Scolmatore".Il decreto ministeriale, che avrà efficacia per sei anni, autorizza anche "l’immersione in mare dei sedimenti dragati e la loro localizzazione nei siti individuati dal progetto".

Monitoraggio dell’aria

La commissione nazionale per la valutazione di impatto ambientale richiede "di identificare in dettaglio le diverse misure di riduzione e compensazione delle emissioni di Co2, di produrre un piano specifico per il contenimento delle emissioni in atmosfera da attività di cantiere, di progettare efficaci e fattibili interventi di mitigazione per annullare gli eventuali impatti negativi, pur allo stato non previsti, in termini di insabbiamento sia del fondale marino di accesso al porto che del fondale antistante alla foce fino allo sporgente settentrionale della vasca di colmata". Gli esperti del ministero chiedono anche un monitoraggio costante della qualità dell’aria, misure di riduzione degli impatti acustici e una specifica programmazione delle attività di cantiere per "tutelare l’avifauna nidificatrice e migratoria".

Erosione

Ma saranno molto importanti soprattutto gli interventi contro l’erosione costiera e la commissione ha "chiesto di integrare eventualmente i ripascimenti con interventi strutturali di difesa dei litorali, privilegiando nei tratti balneari quelli di tipo distaccato o trasversali a quelli aderenti rigidi" con un costante monitoraggio della situazione con rilevazione "semestrale/annuale per i primi 10 anni di vita dell’opera, poi ogni 3 anni salvo anticipo" in caso "di eventi estremi per i successivi 10 anni e, infine, ogni 5 anni salvo eventi estremi per la vita dell’opera". Infine, il ministero chiede "di rispettare le condizioni ambientali relative al possibile impatto sulla skyline e qualità del waterfront delle attività merceologiche previste dal progetto".