ANTONIA CASINI E PAOLA ZERBONI
Cronaca

Omicidio a Pisa. Freddato sotto casa a colpi di pistola davanti a moglie e figli. Chi era la vittima

L’uomo, Beni Arshiaj, muratore albanese di 37 anni, ucciso da due killer. Azione fulminea in mezzo alla folla: è stata una vera esecuzione

Pisa, 7 ottobre 2024 – Una raffica di colpi. "Pensavamo fossero petardi". Perché ieri sera c’era la processione e il paese era vestito a festa. Fino a pochi minuti dopo le 21, quando un uomo, Beni Arshiaj, un 37enne di origini albanesi, è stato freddato a Oratoio (un quartiere di Pisa) "da due uomini a bordo di una moto. Gli hanno sparato". Dal corteo in strada, mai partito, fino alla tragedia. Una sorta di agguato avvenuto a pochi metri dalla moglie e dai figli. Il sangue, le urla anche della donna, e piazza Garibaldi non è più la stessa. "Stava uscendo dal furgone, è un muratore, quando si sono fermati in due e gli hanno puntato la pistola contro". Sono partiti almeno tre colpi. "Cinque o sei", raccontano i testimoni. Il 37enne è rimasto a terra senza vita. Un regolamento di conti? La polizia, la squadra mobile, sta indagando senza tralasciare alcuna pista. Al setaccio il cellulare della vittima e le immagini della vidoeosorveglianza della zona. Sul posto sono stati trovati cinque bossoli di calibro 22, ma solo un proiettile sarebbe andato a segno: un colpo alla tempia che non ha lasciato scampo ad Arshiaj.

Beni Arshiaj, ucciso a Pisa con un colpo di pistola
Beni Arshiaj, ucciso a Pisa con un colpo di pistola

"Com’era bella questa sera la piazza della nostra chiesa, tutta illuminata a festa. Avrebbe accolto - ancora più bella, luminosa e gioiosa - la processione della festa di Maria Santissima, Regina del Rosario", scrive sui social don Massimiliano Garibaldi, il parroco di Oratoio. "Avremmo dovuto ricordare, questa sera, in comunione con il Papa e tutta la Chiesa, i fratelli e sorelle che in troppe parti del mondo soffrono a causa degli orrori della violenza e della morte". E invece – aggiunge – "quella stessa violenza e morte, che tante volte ci sembra così spaventosa ma così lontana dalle nostre vite, è piombata in mezzo a noi, così vicino, nei luoghi della nostra vita. Al suono gioioso delle campane si è mischiato lo scoppio freddo di colpi mortali. Non abbiamo fatto la nostra processione stasera, e siamo tornati alle nostre case velocemente, frastornati, stupiti, incuriositi, spaventati...", Quindi l’appello a tutti i fedeli, per l’unità.

"Non dimentichiamoci – aggiunge don Garibaldi – comunque di pregare: c’è violenza in alcuni luoghi della Terra, e anche tra le nostre case e le nostre strade, perché la violenza abita il cuore dell’uomo. C’è morte, perché non riconosciamo il valore infinito della vita, dono e responsabilità impareggiabile. Ci sono fratelli che ammazzano i fratelli, lontano da noi, ma anche più vicino di quanto siamo soliti pensare, accecati da chissà quali assurde ragioni. Non abbiamo potuto fare la nostra processione, ma tutti siamo chiamati a pregare: perché il Signore doni la sua pace, perché sconfigga le tenebre dell’odio, perché allarghi le braccia della sua misericordia alle vittime, perché cambi ed illumini il cuore dei violenti, perché ci faccia riconoscere tutti fratelli e sorelle".

Sconvolta Pisa, Oratoio è uno dei quartieri alla periferia della città. Proprio il giorno prima, a Navacchio (Cascina), non lontano, erano stati sentiti degli spari. Spari che si sono poi rivelati un falso allarme, ma è rimasta la paura. Lo stesso terrore che ora provano i residenti della frazione pisana. "Non ci sentiamo più sicuri".