Pisa, 15 gennaio 2021 - "Aspettiamo il testo del dpcm. Non possiamo fare congetture su indiscrezioni giornalistiche". Esprime cautela Gianluca De Felice, segretario amministrativo dell'Opera Primaziale Pisana, riguardo alla ventilata intenzione del governo di far riaprire i musei da lunedì 18 gennaio. Fra le città toscane, Pisa è quella che ha manifestato le maggiori perplessità riguardo alla riapertura immediata del complesso che comprende la celeberrima Torre il Battistero, il Camposanto, la Cattedrale (ora aperta solo per le funzioni religiose) e due musei.
Quale decisione assumerete?
"Premesso che la competenza sulla riapertura o meno spetta al consiglio di amministrazione ed esclusivamente ad esso, le considerazioni che abbiamo fatto in questi giorni suggeriscono di non riaprire".
Per quale motivo?
"Due problemi di fondo. Il primo è che con la chiusura dei monumenti e dei musei sabato e domenica, si sottraggono ai beni culturali le potenzialità di richiamare visitatori. Nei giorni feriali, il ventaglio sarebbe ristretto al pubblico di prossimità, a chi non studia e non lavora. Con tutto il rispetto per chi ne fa parte. Inoltre,. se la riapertura non è associata alla mobilità interregionale, contare solo sul pubblico toscano non è sufficiente a coprire i conti".
Quindi?
"Stiamo parlando su ipotesi giornalistiche e fino a quando non avremo il testo del decreto non potremo esprimerci con sicurezza, però il decreto precedente blocca la mobilità tra regioni fino al 5 marzo (si aprla di un anticipo, ma al 14 febbraio ndr)".
In pratica, non riaprireste perché non mancherebbe la convenienza economica.
"I nostro monumenti, fra guardiania, sicurezza, guide comportano costi importanti. La motivazione è economica, ma anche culturale. A cosa serve tenerli aperti se non verrebbe quasi nessuno? I beni culturali si mantengono sul turismo, se questo non c'è o non può avvicinarsi, non vale la candela".