"Pisani svegliamoci, prima che sia troppo tardi". E’ l’esortazione dei consiglieri comunali de La città delle persone, Paolo Martinelli, Emilia Lacroce e Gianluca Giondfriddo, per denunciare le decisione della Giunta di "riorganizzare la macrostruttura che prepara la strada di riorganizzazione della macchina comunale in funzione dell’uscita da Sds di cui ad oggi non solo non esiste alcun atto formale ma neanche sono state fatte le ricognizioni dei dati necessari per legge e che ne giustifichino l’uscita senza esporsi a giudizi in termini di danno erariale". Secondo la lista civica progressista "Conti evita il confronto con i commissari consiliari omettendo informazioni, con i sindacati evitando di incontrarli e da tre mesi anche con i Comuni del consorzio sottraendosi, senza giustificare le assenze, alle assemblee dei soci di Sds, tuttavia nel frattempo rassicurando che l’uscita avverrà coi passaggi previsti per legge da commissioni e consiglio (un obbligo di legge passato per concessione), prosegue nel preparare l’uscita da Sds mentre cerca le motivazioni per giustificarla: insomma, un processo inverso che farà trovare la città difronte ai danni compiuti, senza trasparenza, pieno di omissioni informative né coinvolgimento pubblico e mettendo a rischio i servizi socio-assistenziali".
Di "colpo di mano" parla invece il capogruppo di Diritti in comune, Ciccio Auletta, "perché senza che vi sia uno straccio di studio, analisi, e proposta di delibera che formalizzi la richiesta di recesso del Comune dal Consorzio, la Giunta ha approvato un cambiamento radicale nella macrostruttura della macchina comunale che prevede già dal primo giugno la costituzione di una nuova direzione ad hoc, ‘Sociale e Disabilità’ che si occuperà, si legge nei documenti approvati, tra l’altro, di ‘Gestione dei rapporti con la Società della Salute, ivi compresa l’organizzazione dei servizi a seguito dell’uscita dalla stessa’". Da mesi, attacca Auletta, "denunciamo la mancanza di trasparenza della Giunta Conti su questa operazione, le forzature e la strategia di destabilizzazione istituzionale che la destra sta portando avanti".