"Ciò che si è fatto e si prevede di fare in Piazza La Pera è aberrante: è una città dove conta solo il consumo e la mercificazione e non la socialità". Non usa mezzi termini Andrea Ferrante consigliere comunale del Pd "Va premesso che la gestione ordinata, trasparente degli spazi pubblici è doverosa per non trasformare le piazze in tavolinifici come piazza della Berlina ma l’ordinanza del sindaco va a colpire in maniera puntuale uno spazio che era in equilibrio". Ferrante continua: "Se è vero come si dice che si toglieranno le panchine e si metteranno le fioriere al centro per impedire ai bambini di giocare, ciò nega, affossa quel minimo di presidio di socilità che può essere una panchina dove i bambini si siedono, giocano chiacchierano tra loro con genitori e famigliari. Gli vogliamo togliere anche quello spazio risicato dove si gioca a pallone? Non mi rassegno ad una città dedita al consumo e che avvilisce, affossa la socialità".
Ferrante poi parla di due aggravanti dell’ordinanza: "La prima è che è stata fatta senza confronto con le commissioni competenti e inoltre in periodo morto cioè il 14 agosto. Altra aggravante è che ha spaccato la piazza in due come una mela: da una parte i "dehorsisti" dall’altra chi vuole una piazza per tutti e nelle regole di rispetto reciproco. Chiedo al sindaco: perché ci sono piazze che nonostante le evidenti problematiche pubbliche non vengono toccate con ordinanze così puntuali e dure?".
Interviene anche Luigi Sofia di Sinistra unita per Pisa: "Esprimiamo forte preoccupazione per l’incontro svoltosi riguardante Piazza Gambacorti. Questo incontro, condotto in maniera esclusiva, ha coinvolto solo i rappresentanti della maggioranza e un parlamentare di governo, ignorando completamente le voci della minoranza e, soprattutto, quelle dei cittadini che quotidianamente vivono e attraversano la piazza. Questo ha dato una visione pubblica distorta della questione, come se tutti fossero d’accordo con la loro visione, quando in realtà ci sono già ben due ricorsi al Tar come annunciato dalla stampa, da parte di persone direttamente interessate dall’ordinanza".
"L’ordinanza – aggiunge Sofia – presentata, oltre a favorire palesemente gli interessi degli esercenti della piazza — e neanche di tutti, a dire il vero — sacrifica la libertà di coloro che, per anni, hanno vissuto pacificamente in quell’area. La convivenza armoniosa e rispettosa che ha caratterizzato la vita della piazza è stata distrutta, cedendo il passo a una logica puramente commerciale e mercantile, che mira esclusivamente al profitto di alcuni esercenti. La narrazione secondo cui l’intera categoria degli esercenti sostiene queste misure è falsa e nasconde il tentativo di silenziare ogni forma di dissenso. Invitiamo le autorità competenti a concentrarsi su misure di sicurezza reali e necessarie per la città".