Una sera di agosto in un locale centralissimo di Pisa e l’accusa di violenza sessuale, un palpeggiamento, verso una minorenne. Era il 2021, l’anno dopo quello del Covid, quello in cui giovani e non sono tornati a uscire dopo i vari lockdown e i coprifuoco. Le contestazioni sono pesanti, ma per la difesa ancora tutte da dimostrare, nonostante il processo di primo grado sia terminato e sia finito con una sentenza di condanna.
La ragazza racconta di essere stata toccata da una mano sui jeans mentre si trovava in bagno. "Aveva bevuto", racconta chi era con lei. Ed è proprio ai suoi amici che la ragazza si sarebbe confidata una volta uscita dalla toilette. Amici che affermano di aver visto l’imputato "in fila per entrare in bagno". Lui, un 40enne di origine tunisine con altri arresti alle spalle ma per reati diversi, però nega: "Quella sera non sono mai stato in bagno".
Due versioni molto diverse. La minore non ricorda il volto dell’uomo ma rammenta quella mano. Non si è costituita parte civile.
Il primo collegio davanti al quale è stato discusso il caso, però, al termine del dibattimento e delle discussioni, ha ritenuto la denuncia della ragazza attendibile, condannnando il 40enne a 2 anni e mezzo. I giudici si sono presi 90 giorni per le motivazioni.
L’uomo è stato difeso dall’avvocato Sara Baldini che, una volta lette le motivazioni, presenterà appello.
Antonia Casini