di Enrico Mattia Del Punta
PISA
Almeno 200 persone hanno sfilato in silenzio ieri pomeriggio per le vie del centro storico in una manifestazione "spontanea" dedicata a Zack, il ragazzo preso a calci e pugni sabato 9 novembre da un minorenne già identificato e collocato in una casa di comunità. La protesta è stata anche un’occasione per chiedere maggiore sicurezza nelle piazze del sabato sera. La passeggiata, carica di valenze simboliche, è partita dalla caffetteria Casino dei Nobili in Borgo Stretto e si è conclusa in piazza Dante, luogo dell’aggressione ai danni di Zackaria Oubamou (per tutti Zack), appena maggiorenne. La sera dell’attacco, Zack si trovava di passaggio per raggiungere la casa di un’amica.
Al termine dell’iniziativa, i partecipanti hanno consegnato al dirigente della Digos, Gianluca Cariola, presente in rappresentanza del questore di Pisa, Raffaele Gargiulo, e per portare la solidarietà della polizia a Zack, le 1200 firme raccolte nei giorni scorsi. La petizione chiede una "risposta ferma ed esemplare a quanto accaduto, come esortazione ai nostri giovani a non cedere alla rassegnazione". "Sono felice della tanta gente qui presente – ha detto Zack -, il problema non è piazza Dante, una delle più belle piazze di Pisa, ma sono alcuni soggetti che la frequentano".
La camminata è stata secondo il giovane barista, anche un modo per riappropriarsi degli spazi senza paura. Mentre sul 17enne responsabile dell’aggressione, Zack si è detto "felice che sia stato preso, in modo tale che una cosa così possa non capitare più anche ad altri, tuttavia – ha aggiunto -, penso sia importante individuare ancora prima gli aggressori, con operazioni preventive, senza aspettare che il fatto accada, e con conseguenze che potevano essere ancora peggiori". Tanti amici, residenti e cittadini "sconvolti dalle notizie lette sui giornali" si sono uniti alla manifestazione. I 200 "manifestanti silenziosi" hanno poi raggiunto piazza Dante.
"Tutta questa storia – ha commentato Gianluca Tortora, genitore di alcuni ragazzi che frequentano la piazza il sabato sera – ci ha fatto capire che i nostri figli hanno perso quel senso di compassione nell’aiutare il prossimo in difficoltà. Quando i miei figli sono fuori – ha spiegato – non sono tranquillo e temo che, se si trovassero in difficoltà, nessuno tenderebbe loro una mano". Anche Francesco Pozzi, presidente del comitato di quartiere di Santa Maria, è intervenuto sul tema: "L’insicurezza a Pisa è una realtà, non una percezione. Un fenomeno che colpisce anche i residenti, causando lo spopolamento della zona anche per questi motivi".