Pausa caffè sempre più amara: "Lo spettro dell’aumento a 2 euro?. Noi proveremo a bloccare i prezzi"

Gli esercenti di Pisa: "Materia prima sempre più cara, ma vogliamo mantenere i nostri clienti". In centro: "La nostra è una bevanda artigianale, da noi vengono molti studenti, no ai rincari" . .

Pausa caffè sempre più amara: "Lo spettro dell’aumento a 2 euro?. Noi proveremo a bloccare i prezzi"

Gli esercenti di Pisa: "Materia prima sempre più cara, ma vogliamo mantenere i nostri clienti". In centro: "La nostra è una bevanda artigianale, da noi vengono molti studenti, no ai rincari" . .

Caro-caffè. Sorseggiare un caffè al bar è un rito irrinunciabile per molti italiani che in futuro potrebbe avere un sapore un po’ più amaro. A far scattare l’allarme le dichiarazioni di Cristina Scocchia, amministratrice delegata di Illycaffè, secondo la quale i rialzi della materia prima potrebbero portare, già a partire da settembre, a un aumento del costo della tazzina di caffè fino a 2 euro. Attualmente, a Pisa, la tanto amata pausa caffè costa in media 1,20 euro, prezzo che secondo Massimo Cerri, titolare di ‘Bar Centro’ in piazza Garibaldi, "potrebbe aumentare lievemente nel prossimo autunno, di circa 10 centesimi".

"Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto già due rincari della materia prima - continua -. Per un po’ ci facciamo carico di questi aumenti, ma poi diventa dura". Difficile, però, che ci sia un balzo a 2 euro, perché, osserva Cerri, "un aumento improvviso porterebbe a una riduzione significativa dei consumi".

Punta a tenere il prezzo stabile a 1,20 euro Gerardo Torlucci del ‘Casino dei Nobili’ in Borgo Stretto, che non nasconde, però le difficoltà legate all’aumento di "tari, acqua e luce, a cui si somma anche il rialzo del caffè". "Non è facile mantenere i prezzi fissi - spiega -, e noi insieme al caffè diamo l’acqua gratis e anche quella ha un costo". "Proveremo, però, a non aumentare il prezzo", conclude Torlucci ricordando come anche in passato aveva provato a mantenere il costo del caffè a 1 euro, "arrendendosi poi dopo i continui rincari".

Parla di "allarmismo" Alessandro Siena dell’omonimo ‘Caffè’ su Corso Italia, secondo il quale non c’è motivo di preoccuparsi, perché "un incremento eccessivo non è pensabile in termini di logiche di mercato". "E’ probabile che in futuro arriveremo a un 1,30 euro - spiega -, ma non ci saranno grandi aumenti. Anche perché, altrimenti, la gente si attrezza a casa o sul posto di lavoro". Secondo Roberta Santos del ‘Cristallo Cafè’, "per il lavoro che c’è dietro il caffè dovrebbe già costare 2 euro a tazzina". "In ogni caso, noi non aumenteremo il prezzo - continua Roberta -. Il nostro è un caffè artigianale, non industriale, e crediamo che il rapporto qualità-prezzo sia giusto a 1,20 euro. In più, il nostro bar è frequentato da molti studenti, e aumentare il prezzo significherebbe rischiare di perdere una fetta di clientela".

Stefania Tavella