"Dieci anni: è questo il tempo che è passato da quando è stata segnalata la prima volta l’esigenza di una pensilina esterna per garantire riparo ai familiari in visita ai detenuti, ancora in attesa di essere realizzata. Un anno e mezzo: il tempo che è stato speso per riattivare la presenza dello psicologo". Lo afferma in una nota la consigliera comunale del Pd, Maria Antonietta Scognamiglio (nella foto), che attraverso un argomento depositato in seconda commissione consiliare insieme alla collega di partito Daria Ramalli accende di nuovo i riflettori sul carcere Don Bosco. "E’ necessario - aggiunge Scognamiglio - un tavolo permanente operativo istituzionale per affrontare in modo mirato le tante tematiche e criticità, arrivando a una reale programmazione, che veda le associazioni protagoniste. Questo permetterà di mettere al centro, di volta in volta, i vari problemi". E sulla questione delle pensiline attacca la Giunta: "La proposta iniziale era di facile realizzazione, poi il progetto è arrivato recentemente sul tavolo dell’assessore Latrofa e si è trasformato, non sappiamo bene come, in tutt’altro con costi e vincoli da rispettare, chiaramente impossibile da realizzare. Il risultato? Tutto fermo, le famiglie sono ancora senza alcun riparo".
Cronaca"Pensilina al Don Bosco?. Tutto fermo"