Pisa, 25 gennaio 2025 – Individuato e perquisito. C’è un sospettato per i casi di needle spiking, il fenomeno degli attacchi a sorpresa compiuti alle spalle per lo più ai danni di giovani donne punte ai glutei con una siringa, che hanno destato allarme in città. Procura e squadra mobile mantengono il massimo riserbo, ma il presunto aggressore delle due donne colpite gli scorsi 18 e 19 gennaio in viale Bonaini e sul cavalcavia di San Giusto ora ha un volto e un nome e la perquisizione eseguita, probabilmente giovedì sera, avrebbe dato riscontri ai sospetti iniziali. L’uomo è indagato per lesioni aggravate. Nel mirino degli inquirenti è finito un uomo sulla cinquantina, che nel 2022 è uscito dal carcere per l’omicidio di una donna.
Come siano arrivati a lui gli agenti di via San Francesco non è dato sapere, ma è piuttosto semplice immaginarlo: la polizia è partita infatti dall’analisi dei cosiddetti "sex offender", ovvero persone pregiudicate per reati a sfondo sessuale. Il resto lo hanno fatto le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza urbana: i poliziotti hanno visionato milioni di frame finché la loro attenzione non è stata attirata da un individuo che per corporatura e una particolare andatura della camminata ha indirizzato i sospetti proprio sull’uomo scarcerato pochi anni prima. La doppia aggressione dei giorni scorsi ha creato allarme e in città è nata anche una chat di Whatsapp con oltre mille utenti, per lo più giovanissimi, all’interno della quale ci si scambia segnalazioni e informazioni utili per evitare situazioni di pericolo.
Della vicenda giovedì si è occupato anche il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza durante il quale il sindaco Michele Conti ha chiesto al prefetto e ai vertici delle forze dell’ordine di "fare presto a risolvere una situazione" che con l’avvicinarsi del weekend avrebbe potuto procurare ulteriori tensioni. Genitori e ragazzi hanno tappezzato i social con post di preoccupazione e avvertimenti a guardarsi le spalle, ma è chiaro che sapere che il "pungitore" potesse comunque essere in giro indisturbato non tranquillizzava nessuno. Anche perché in città un episodio analogo c’era stato già nello scorso mese di settembre e l’autore non è mai stato individuato. Ma che la svolta, forse decisiva, delle indagini fosse vicina lo si era capito già giovedì quando la polizia si è convinta che gli indizi raccolti fossero sufficienti a chiedere e ottenere un decreto di perquisizione. Il blitz a casa dell’uomo ha fatto il resto.
Ora il lavoro degli investigatori sarà quello di analizzare il movente (ammesso che ci sia) che avrebbe spinto lo spiker ad agire. E soprattutto se sia la stessa persona che nel settembre scorso colpì una ragazza sul Lungarno Buozzi. Bocche cucite in procura e in questura anche su reato che gli sarebbe stato contestato. Di sicuro le due ragazze colpite a gennaio non hanno subito danni e il loro precauzionale passaggio al pronto soccorso non ha scaturito referti sanitari.