Pisa, 17 settembre 2021 - Quando si parla di scomparsi "nulla è come appare". Ce lo insegna il caso di Roberta Ragusa, ma anche il più recente omicidio di Khrystyna Novak, che inizialmente sembrava essersi volatilizzata da Orentano e invece era stata uccisa da un vicino di casa. E sul fatto che "nulla è come appare", torna a riflettere l’associazione Penelope con un convegno, proprio con questo titolo, domani a Firenze alla presenza del presidente nazionale Nicodemo Gentile e di rappresentanti delle istituzioni. Ci sarà anche l’avvocato Francesca Zuccoli, referente per Pisa e provincia dell’Associazione Penelope. Durante la giornata verrà consegnato un riconoscimento al Luogotenente dei carabinieri Simon Luca Prandini, comandante della stazione dei carabinieri di Palaia per la sensibilità e la professionalità dimostrata durante le ricerche di Simona Bimbi, nell’estate 2020, la donna che poi fu trovata priva di vita a causa di un tragico fuori strada in auto. Avvocato Zuccoli, qual è l’obiettivo di questa giornata? "E’ un momento di confronto importante, di scambio di opinioni, con le istituzioni e le forze dell’ordine. Ci saranno anche i vice prefetti di Pisa e Firenze che si occupano di scomparse. E sarà l’occasione anche per fare il punto sui dati del fenomeno". Un mondo misterioso e drammatico il pianeta degli scomparsi... "Un fenomeno, anche, in drammatica crescita. In Italia nel primo semestre le scomparse sono state 12mila e 7 mila nei successivi mesi di luglio e agosto. Numeri che fanno paura". La Toscana e il nostro territorio quanto sono toccati dal fenomeno? "Meno, rispetto al resto del Paese. Ma ricordiamo che abbiamo avuto la tragedia del giovane Francesco Pantaleo, proprio a Pisa, di una ragazza a Lucca e di un ragazzo di Livorno, poi fortunatamente ritrovato. Poi, sul territorio, qui come altrove, abbiamo casi che restano scomparsi per sempre con infinito dolore per i familiari le cui vite restano come sospese. Sui casi pisani mi riserbo nelle prossime settimane di fare il punto con il vice prefetto". Il tema del vostro convegno «racconta» da solo la portata del problema scomparsa... "Sì. Nulla è come appare. Bisogna muoversi subito, rapidamente e con efficacia. Molte cose, in questa direzione, sono cambiate dopo il caso Ragusa: della mamma di Gello si parlava di allontanamento volontario, di fuga verso un’altra vita e di improbabili avvistamenti. Era stata uccisa dall’uomo che aveva sposato. Le prime 48 ore sono decisive. La denuncia va fatta subito e bisogna pretendere che venga subito recepita: è il passo fondamentale. Questo agevolerà il lavoro delle forze in campo: pensiamo ai cani molecolari che intervengono su piste fresche". La scomparsa può nascondere, comunque, una morte... "Meglio una tomba dove pregare, che uno scomparso per sempre". Solo per restare agli ultimi mesi ci sono stati tre casi a Pisa, ancora un mistero: Slaheddine Chamkhi, un tunisino (33 anni) visto l’ultima volta dai familiari il 19 giugno scorso. Sempre da Pisa è sparito nel nulla dal 10 giugno scorso anche Hamer, 31 anni. E, lo riporta il sito di Chi l’ha visto?, da gennaio non si hanno più notizie di Carlo 48 anni.
CronacaQuelle persone che scompaiono nel nulla: anche il 2021 è stato tragico