Pisa, 12 novembre 2024 – Sarebbe stato individuato l’aggressore di Zack, come lo chiamano tutti i suoi amici, il barista e studente diciottenne che sabato sera era con una collega e un’altra testimone in via dell’Arancio, a pochi metri da piazza Dante. È un poco più piccolo di lui, sarebbe un minorenne di origine straniera ma che è residente sul territorio; sarà denunciato. Un ragazzo che frequenta piazza Dante insieme ad altri. Nell’area gira da tempo una sorta di banda che spaventa i passanti, «beve e poi diventa incontrollabile», ci aveva raccontato un esercente della zona poche ore dopo il fatto. Arriverebbero dalla provincia pisana e non sarebbe la prima volta che vengono coinvolti in casi dove la violenza, anche solo verbale, è protagonista. Un episodio che segue di appena una settimana un altro analogo, avvenuto nella stessa piazza, in quell’occasione era rimasto vittima un quindicenne che se l’è però cavata con ’soli’ tre giorni di prognosi. La famiglia starebbe valutando come procedere e la denuncia. I due casi potrebbero essere legati. E la mano che ha procurato le ferite, potrebbe essere la stessa. Il barista, portato dal 118 al pronto soccorso di Pisa, ha una prognosi di 30 giorni.
A. C.
Ne avrà per 30 giorni, Zackaria Oubamou il diciottenne vittima sabato sera di un insensato e sanguinoso pestaggio subito in piazza Dante. Il ragazzo, nato e cresciuto a Pisa e studente dell’Iti e barista in una caffetteria del centro, ha sporto denuncia in questura, e sono state acquisite dagli investigatori, le immagini di una telecamera. Abbiamo incontrato la vittima di questo ennesimo atto di violenza tra giovanissimi che ha come teatro piazza Dante dove il mix di alcol e droghe, innesca risse tra giovanissimi. Dove la settimana scorsa è stato aggredito un altro giovanissimo, un 15enne, che se l’è cavata con tre giorni di prognosi.
«Zack», così lo chiamano gli amici, è passato da lì per caso con due amiche. In mano avevano delle confezioni di biscotti.
Una serata in città.
«Ho finito il turno alle 21 alla caffetteria. Assieme alle amiche, siamo andati al supermercato per comprare dei biscotti. Volevamo vedere un film a casa di una delle due che è anche collega. Per andare a casa sua si deve passare dalla piazza, dal vicolo l’Arancio».
Ma alle 23, il vostro progetto si è trasformato. Pugni e calci al volto sferrati da un altro ragazzo mai visto prima dai tre. Non c’entrano neppure i futili motivi.
«Di motivi non ce ne sono, nessuno di noi tre ha detto o fatto qualcosa a quest’altro tizio. Niente di niente. Ho rabbia, tanta».
Una delle testimoni oculari, sua amica, ha detto che sarebbe potuto succedere a chiunque: «Non c’è stata alcuna reazione alla spallata data a me e a Zack».
«Di base, quella persona voleva menare e basta. Ho solo rabbia. Non me lo spiego. Ho preso botte a destra e sinistra. Non ci entro più in quella piazza. Non è più mia, non è più nostra. E’ peggiorata. E’ sempre peggio. Si controlla piazza la Pera senza alcun motivo e poi lì niente. Non so che dire. Ho rabbia e voglio giustizia. Tutti sanno che i giovani, gli studenti delle superiori vanno lì. E tutti sanno che delle risse che ci sono quasi ogni fine settimana. Chi mi ha ridotto così va preso. E’ giustizia, è pace per tutti noi. Devono prenderlo. Si devono concentrare su quella piazza che è diventata peggio di altre».
La Nazione segnalò già due anni fa, la china pericolosa che aveva preso la vita notturna in quel luogo rifatto da poco dal Comune su cui si affacciano La Sapienza, la biblioteca universitaria, il Dipartimento di Fisica e la sede monumentale della banca Bpm. In quella piazza, famiglie intere fanno centinaia di chilometri per assistere e festeggiare la laurea dei figli. Questo però, avviene di giorno, di notte è la bestia che prevale sulla sapienza.
Domenica pomeriggio, sul pavimento non c’erano i coriandoli della festa, c’era ancora il sangue del ragazzo davanti alla saracinesca dove è stato sbattuto. Zack è stato fino a poco tempo fa allenatore alla Freccia Azzurra e lo staff tecnico dirigenziale dice: «Ci addolora tantissimo per l’accaduto a Zack che è un ragazzo stimato, apprezzato e che ci ha aiutato tanto alla Freccia».
Carlo Venturini