Pisa, 5 novembre 2023 - Un orizzonte ferito. Un pezzo di storia che è stato spazzato via dalla violenza della onde. La distruzione del retone di Boccadarno, protagonista di tanti scatti e tramonti, ha suscitano le reazioni ‘a caldo’ del popolo social. Mobilitazione spontanea che ha già portato a una serie di proposte, sotto lo slogan "Non esiste Boccadarno senza i retoni!". In 400 ieri si sono uniti alla chiamata a raccolta di Daniele Ficini, lanciata attraverso il gruppo facebook "Mi sento pisano perché…": "Come gruppo potremmo farci promotori per la ricostruzione, appena possibile del retone a Boccadarno... un’istituzione per generazioni e generazioni di pisani abituati a vederlo lì, a vedetta dell’imbocco dell’Arno in mare. Facciamo qualcosa!!!!". L’idea, sull’immediato, è quella di una petizione on line, per far confluire il maggior numero di persone e mantenere accesi i riflettori. "Ho anche scritto personalmente all’assessore comunale Raffaele Latrofa per sensibilizzarlo sul tema". Suggestiva la proposta, a medio raggio, lanciata da Fabiola Franchi, assessore a Vicopisano, già protagonista (con il Comitato costituitosi per l’occasione) della ‘maratona’ di firme che portò nel 2014 la Certosa di Calci al secondo posto tra i Luoghi del Cuore del Fai con oltre 92mila voti e un contributo di 50mila euro con il quale è stato recuperato il chiostro.
"Il censimento sarà a maggio – afferma l’assessore Franchi, che ieri ha svolto un personale sopralluogo a Marina - Ma se ci si arriva motivati e si parte in quarta, il retone di Boccadarno è il candidato ideale. Il Fai è sensibile non solo per il patrimonio artistico ma anche quello naturale. I piccoli luoghi così amati che fanno parte dello skyline di un territorio sono i progetti che il Fai valorizza di più". E se il Monte Pisano, devastato dall’incendio, è stato scelto tra i luoghi del Cuore del Fai (vincitore nel 2019), un’operazione simile a quella che potrebbe coinvolgere il retone di Marina – ricorda Fabiola Franchi - è quella che è stata condotta per ricostruire una porzione del Convento dei cappuccini che domina il promontorio di Monterosso al Mare, distrutto nel marzo 2013 a seguito degli eventi alluvionali. Un muro seicentesco che contiene la storica limonaia del convento andato perduto e che è stato ripristinato. Ma c’è di più: "Al di là del contributo economico, non dimentichiamo che la partecipazione al censimento del Fai stimola un meccanismo virtuoso in grado di attrarre turismo e altri finanziamenti". E tra chi si propone di raccogliere firme anche fuori dalla Toscana, è già ‘allo studio’ la metodologia della ricostruzione, per evitare altre mareggiate killer: un retone in muratura ricoperto di legno.