"Sempre più aperta, inclusiva e fulcro della vita della città e dei pisani". Così il presidente dell’Opera della Primaziale pisana, Andrea Maestrelli, si immagina la Piazza del Duomo, e il libro "Campanile 850. Un racconto per immagini", voluto dalla stessa Primaziale e distribuito gratuitamente il prossimo 14 dicembre con La Nazione, per raccontare i festeggiamenti dedicati agli 850 anni dalla posa della prima pietra della Torre pendente, ovvero il campanile della cattedrale pisana e più conosciuto al mondo, serve anche a questo. A essere una testimonianza concreta, iconografica, di quello che già oggi è molto più che un’idea, ma un agire costante.
E per la prima volta compare in piazza anche una decorazione natalizia: una stella luminosa sul prato dei miracoli. "E’ una scelta che va anche questa nella direzione dell’apertura alla città e che abbiamo intrapreso fin dall’inizio del mandato di questa deputazione. E’ un progetto ambizioso per rendere il nostro patrimonio sempre più all’avanguardia. L’accoglienza e l’accessibilità sono tra i valori fondamentali della Primaziale: la spiritualità e il sentimento di fede dei nostri luoghi deve essere trasmessa a tutte le persone di questo mondo, nessuno escluso. Lo abbiamo fatto anche nei giorni scorsi in occasione dell’esibizione del nostro Stefano Lupo che ha intrattenuto il pubblico con il suo sassofono e la sua musica in occasione della giornata internazionale dei diritti delle persone disabili e hanno potuto apprezzare questo evento grazie anche le persone sorde grazie a uno speciale giubbotto sensoriale messo a disposizione dell’Opera: il sorriso apparso sui loro volti è la gratificazione più grande".
Apertura, inclusività, condivisione sono il suo mantra. "Sono un pisano nato in Borgo stretto e innamorato del nostro Campanile da sempre. Interpreto il mio mandato così: a 200 all’ora per far amare sempre di più i tesori di piazza dei Miracoli e per coniugare la conservazione dei nostri monumenti anche con la missione evangelica che rappresentano. Stiamo già lavorando con concerti e appuntamenti di primo piano anche per l’estate 2025 anno entro il quale affideremo anche i lavori del nuovo museo delle antichità che sorgerà nella piazza del Duomo".
Perché un libro sulle celebrazioni degli 850 anni della Torre? "Per rendere omaggio alla Torre era imprescindibile da un lato guardare al monumento sacro per illustrarlo e raccontarlo; dall’altro comprendere come esso venga quotidianamente guardato e fruito da milioni di visitatori ogni anno. Ma il libro è anche un nuovo punto di partenza".
In che senso? "Prendersi cura della Torre di Pisa diventa così una missione duplice: preservare la sua integrità, garantendo al contempo un approccio sostenibile che guardi oltre i confini della nostra Piazza. L’auspicio quindi è che questo volume costituisca un’ulteriore opportunità per raccontare alla città di Pisa il simbolo che la rappresenta nel mondo. Per questo ringrazio Stefano Renzoni che ha curato la mostra e tutti i componenti del comitato scientifico e di promozione dei festeggiamenti".