GABRIELE MASIERO
Cronaca

Piero Orsini ucciso a Pisa, l'omicida a Firenze: "Non sa spiegare cosa sia successo"

Il 25enne è stato trasferito nella struttura psichiatrica dell’ospedale Santa Maria Nuova. Convalidato l’arresto. Gli avvocati del ragazzo: "Visibilmente provato, fatica anche a ricordare"

Pisa, 13 gennaio 2023 - Arresto convalidato e trasferimento alla struttura psichiatrica dell’ospedale Santa Maria Nuova di Firenze: è questo il destino scelto per 25enne fiorentino che lunedì scorso, in preda a un raptus, ha ammazzato di botte Piero Orsini, neurologo di 74 anni, dopo averlo incrociato causalmente in via Bovio. Il giovane era appena scappato, sfuggendo al controllo del padre, dallo studio dello psichiatra Giovanni Placidi dove si trovava per una visita e ora è accusato di omicidio volontario e di lesioni gravi nei confronti di Domenico Rubino, l’eroico 36enne che si era precipitato in strada per sottrarre Orsini alla furia del ragazzo.

Il gip del tribunale di Pisa dopo avere convalidato l’arresto ha disposto la custodia cautelare presso l’ospedale fiorentino accogliendo le istanze della difesa del 25enne, rappresentata dagli avvocati Michele Passione e Massimiliano Palena del foro di Firenze, che aveva richiesto la custodia presso una struttura sanitaria. Il pm Giovanni Porpora aveva chiesto invece la custodia in carcere.

L’aggressione, secondo la ricostruzione della polizia e fatta propria anche dal Tribunale, è scaturita da un raptus improvviso e senza apparenti motivi. Il venticinquenne non ha saputo spiegare l’accaduto e, almeno nell’immediatezza dei fatti, non aveva mostrato piena coscienza di quanto avvenuto. Il settantaquattrenne aggredito, Piero Orsini, neurologo in pensione, è morto mercoledì sera dopo due giorni di coma in conseguenza delle gravissime ferite riportate nell’aggressione. Il giovane, che non lo conosceva, prima lo ha colpito con un violento pugno al volto quando lo ha incrociato in strada e poi si è accanito su di lui con ripetuti calci e pugni alla testa una volta a terra. Rubino, precipitatosi in strada quando ha assistito alla scena, ha invece ripotato lesioni al volto e la frattura di alcuni denti. Ieri durante l’udienza di convalida svoltasi nel reparto di psichiatria dell’ospedale Santa Chiara dove era rinchiuso da lunedì e piantonato polizia, il venticinquenne si è avvalso della facoltà di non rispondere e, hanno riferito i suoi legali, "appare visibilmente provato e non sa spiegare né fornire ulteriori dettagli sull’accaduto che fatica anche a ricordare".

La fase processuale dunque è appena iniziata e sembra comunque avviarsi verso una serie di approfondimenti clinici che dovranno accertare non solo lo stato di salute dell’omicida ma anche la sua eventuale incapacità di intendere e di volere sia allo stato attuale che al momento dell’aggressione per comprendere se sia in grado di sostenere prima il processo e poi di scontare la pena.