STEFANIA TAVELLA
Cronaca

Pisa, 86 anni fa la firma delle leggi razziali nella tenuta di San Rossore

Il 5 settembre 1938 Vittorio Emanuele III scriveva una delle pagine più buie della storia italiana. La discriminazione di studenti e docenti dell'ateneo: il caso di Elio Toaff

La commemorazione questa mattina a San Rossore

La commemorazione questa mattina a San Rossore

Pisa, 5 settembre 2024 - Ottantasei anni fa entravano in vigore in Italia le leggi razziali. Proprio il 5 settembre 1938, infatti, nella tenuta di San Rossore, il re Vittorio Emanuele III metteva il suggello alla legge mussoliniana con la firma del decreto regio che imponeva la sospensione dei diritti ai cittadini italiani di origine e fede ebraica, condannandoli alla deportazione e alla morte. Anche le università e le scuole “sospendevano” i loro docenti, non consentivano alle studentesse e agli studenti l’iscrizione, li allontanavano quando stranieri.

A Pisa l’Università allontanava 20 tra i suoi docenti (molti emigrarono o morirono ad Auschwitz, come Ciro Ravenna) e 290 tra studentesse e studenti ebrei stranieri, furono inghiottiti nel gorgo dell’Olocausto. Come racconta Mafalda Toniazzi nel libro "San Rossore, 5 settembre1938. Il seme cattivo delle leggi razziali in Italia" edito da Pisa University Press, quasi nessuno dei docenti dell'allora ateneo pisano prese posizione in favore dei docenti e degli studenti allontanati.

Un caso particolare fu, però, quello di Elio Toaff, studente ebreo della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Pisa, che arrivato alla fine del percorso di studi incontrò molte difficoltà nel trovare un professore disposto a seguirlo per la tesi. Intervenne allora Lorenzo Mossa, docente di diritto commerciale, che fu l'unico ad offrirsi permettendo in questo modo a Toaff di laurearsi nel 1939 con una tesi su "Le società commerciali in Palestina".

Proprio a Elio Toaff, diventato poi rabbino, è stata intitolata nel 2017 una porzione del giardino del complesso ex Salesiani in via Santa Maria.