"Anche tante persone che non conosco mi hanno mandato messaggi di solidarietà. Voglio ringraziare tutti, mi sono sentito parte di una comunità che ha dimostrato di essere unita". Sono le parole di Zackaria Oubamou, il diciottenne vittima del violento pestaggio avvenuto sabato sera in piazza Dante. Per gli amici, è semplicemente Zack. Sul suo volto restano ancora i segni di quella notte in cui è stato improvvisamente aggredito con pugni e calci da un coetaneo. L’aggressore, nato in Italia la cui famiglia è di origine macedone, è un minorenne residente in provincia. Ieri, i carabinieri di Pontedera hanno eseguito nei suoi confronti una misura cautelare e lo hanno condotto in una comunità per minorenni.
Il giovane barista-studente, tuttavia, non si lascia intimidire e trascorre le mattinate circondato dai tanti amici che in questi giorni gli sono stati vicini. "È bene risolvere questa situazione – ha dichiarato a La Nazione – per aumentare la sicurezza e ridare tranquillità anche agli altri ragazzi, e soprattutto ai genitori. Qui, (al bar Il Casino dei Nobili, dove lavoro e dove si trova la raccolta firme da consegnare al questore di Pisa, Raffaele Gargiulo, ndr), c’è tanta gente che si sta impegnando in questa direzione".
Zackaria ricorda poco di quella notte: le ferite riportate gli sono costate una prognosi di 30 giorni. "Mi ha colpito in faccia con dei calci – racconta –, ma non ricordo quasi nulla, ero privo di conoscenza. Non ricordo molto nemmeno di prima, so solo che tutta questa storia poteva finire peggio".
Nel frattempo, la raccolta firme per chiedere una "risposta ferma ed esemplare a quanto accaduto, come esortazione ai nostri giovani a non cedere alla rassegnazione" continua e ha ormai raggiunto quasi 500 adesioni. Amici e conoscenti si sono ritrovati ieri al Casino dei Nobili per firmare la lettera; all’uscita da scuola, anche i compagni di classe di Zack si sono uniti all’iniziativa. Anche il campo sportivo di Porta a Lucca, si è messo a disposizione per la raccolta delle firme.
EMDP