Pisa, 31 ottobre 2023 – “Una telefonata allunga la vita". Lo slogan della pubblicità più amata dagli italiani, reso celebre negli anni Novanta da un giovanissimi Massimo Lopez nello spot per l’allora principale compagnia telefonica italiana, si sposa alla perfezione con quanto accaduto sotto il cielo di Pisa, dopo il crollo verificatosi in gradinata, che ha creato qualche fibrillazione nei rapporti tra nerazzurri e comune. E’ stata infatti la telefonata chiarificatrice, e cordiale, tra il sindaco Michele Conti e il presidente Giuseppe Corrado, a riportare il sereno. "Ci siamo confrontati come abbiamo fatto tante altre volte - ha confermato Conti - nel pieno rispetto reciproco. E con l’obiettivo di risolvere i problemi". Il primo cittadino non ha aggiunto altro (e ha fatto bene) perché il colloquio è stato privato e non ha bisogno di interpretazioni a mezzo stampa.
L’amministrazione comunale, dunque, farà la sua parte per risolvere il problema contingente, ma ha anche rinnovato, per bocca proprio del sindaco, la disponibilità a restare a fianco del club nell’ipotesi di realizzazione del nuovo stadio. Oggi quanto mai necessario, anche alla luce dei problemi che affliggono l’Arena Anconetani dopo 104 anni di onoratissima carriera. "Siamo pronti a vendere l’Arena al Pisa - ha annunciato Conti - e, del resto, non è una novità questa per l’amministrazione che rappresento. Questa ipotesi l’abbiamo sempre tenuta in considerazione. Credo che, se la proprietà è interessata, questa ipotesi sia di enorme attualità. Ovviamente occorre fare valutazioni precise e stime precise sul valore dell’immobile. Noi da parte nostra siamo disponibili a parlarne fin da subito, fermo restando che onoreremo tutti i nostri impegni legati alla convenzione per la concessione dello stadio al Pisa Sporting Club".
Una valutazione precisa del valore dell’Arena non c’è ancora, ma l’iter, se il Pisa è interessato, può cominciare. Di sicuro lo stadio, anche così com’è, ha un valore di qualche milione di euro, ma è chiaro che per avviare una trattativa di compravendita servirebbero stime precise, coinvolgendo probabilmente anche l’agenzia del territorio e consulenti tecnici sia della parte pubblica che del potenziale acquirente.
L’idea di Conti dunque non è quella di scaricare il problema dell’Arena e delle sue criticità strutturali sulle spalle altrui, semmai quella di tendere ulteriormente la mano al Pisa e alla sua proprietà. Lo stadio è un bene di tutti, a prescindere di chi ne sia il proprietario ma è anche un potenziale "gioiello" a due passi dalla Torre pendente, che messo a patrimonio può immediatamente accrescere il valore patrimoniale del club stesso che vedrebbe la sua "casa" a ridosso del sito Unesco, conosciuto in tutto il mondo, con conseguenti enormi potenzialità economiche, di fronte alla realizzazione di una struttura moderna e funzionale rispetto alle esigenze (non solo sportive) del presente e del prossimo futuro, per il soggetto che ne acquisisce la proprietà. Un po’ come è accaduto per lo storico stadio Atleti azzurri d’Italia di Bergamo, recentemente acquistato dall’Atalanta.