Pisa, 4 gennaio 2020 - Pisa cala i suoi assi nel puntare al titolo di capitale italiana della cultura per il 2021. Non solo la Torre, la Scuola Normale, il Sant'Anna. "Ma anche una nuova organizzazione e razionalizzazione di ciò che abbiamo, dal neonato museo delle Antiche Navi, al nuovo allestimento del museo dell’Opera del Duomo, al bellissimo museo di San Matteo che dobbiamo maggiormente valorizzare, all’asse dei Lungarni" dichiara il sindaco Michele Conti (foto), il quale ha da tempo avviato tavoli di lavoro con le università pwer redigere un programma cjhe conquisti il cuore e la testa del Ministero e assegni a Pisa il titolo di capitale della cultura .
Inoltre, Pisa può giocare la carta della politica contemporanea, di cui si fregia - non ufficialmente ma di fatto - di essere una delle culle. Grazie all'Università che fu fulcro di movimenti giovanili e le sue aule dove figurarono da studenti o insegnanti personaggi già di primo piano (o che lo sarebbero divenuti) in campo nazionale e non solo. Da Galileo Galilei al presente, non escldendo la cultura imprenditoriale dell'incubatore di Navacchio, sono tante la carte nelle mani di Pisa.
E il derby con Volterra? "Siamo il capoluogo, una città di livello europeo, con università prestigiose e una serie di esperienze e attività importanti a livello nazionale e internazionale - risponde il sindaco - Asse con Volterra? Vediamo se ci saranno le condizioni, noi intanto abbiamo scelto di candidarci. Andiamo avanti, nel bilancio preventivo abbiamo mantenuto le stesse risorse degli anni precedenti per cultura, turismo e manifestazioni storiche. Pronti a stanziamenti straordinari per teatro Verdi, attività culturali e promozione turistica».