STEFANIA TAVELLA
Cronaca

Pisa con Francesco: "Ti sei fatto ultimo. Con te la vera chiesa"

I messaggi lasciati sul registro delle condoglianze in Prefettura. Tante parole d’affetto e cordoglio: "Una perdita per tutta l’umanità".

I messaggi lasciati sul registro delle condoglianze in Prefettura. Tante parole d’affetto e cordoglio: "Una perdita per tutta l’umanità".

I messaggi lasciati sul registro delle condoglianze in Prefettura. Tante parole d’affetto e cordoglio: "Una perdita per tutta l’umanità".

"Sarà una perdita per tutta l’umanità". Recita così uno dei messaggi lasciati sul registro delle condoglianze per Papa Francesco predisposto nell’atrio della Prefettura di Pisa. Un’iniziativa promossa dal governo e che coinvolge tutte le Prefetture italiane per consentire ai cittadini di esprimere in forma diretta un ultimo saluto a Bergoglio prima delle esequie di domani. C’è chi si limita a un breve messaggio di cordoglio, chi semplicemente ringrazia, c’è chi non risparmia le parole per rendere omaggio a un Papa che, senza dubbio, ha lasciato il segno.

"E’ stato il Papa della gente, si è fatto ultimo tra gli ultimi - sono le parole commosse di una fedele, Annamaria Montagnoli, che ieri mattina si è recata in Prefettura -. Sono convinta che anche da lassù continuerà a darci segnali che dobbiamo cogliere, perché i semi che ha gettato possano diventare fiori".

Tra i meriti di Papa Francesco, secondo Annamaria, anche quello di "averci restituito la vera Chiesa, spogliata delle pratiche e tradizioni più pesanti e barocche". A portare, ieri mattina, un messaggio di cordoglio anche Said Talbi, fondatore dell’Unità Migranti di Pisa, a nome di tutti i membri della comunità. "Si è spenta la bocca della verità", dice Said con un sorriso amaro, appena accennato. "Sono qui a nome dell’Unità Migranti - prosegue - per esprimere il nostro cordoglio per Papa Francesco, figura di grande rilievo spirituale e simbolo di dialogo e apertura tra i popoli. E’ stato sempre vicino ai più deboli, e non dimentichiamo che è stato anche il primo a parlare di genocidio in riferimento a quello che sta accadendo a Gaza". Poi con una nota di rammarico aggiunge: "Purtroppo, molto spesso non è stato ascoltato".

Lascia un lungo messaggio Mariachiara Valvo, che ha sentito il bisogno di esprimere gratitudine al Papa "per le sue omelie semplici, per aver concepito la Chiesa come ponte e mai come barriera".

Poi racconta: "Qualche mese fa ho partecipato come medico a una missione delle suore salesiane ad Adua, in Etiopia. E proprio oggi (ieri, ndr) mi ha scritto un ragazzo etiope conosciuto lì, di fede cristiano-ortodossa, dispiaciuto della morte di Papa Francesco, che ha descritto come ‘il padre dei poveri’. Penso che sia una testimonianza importante, che dimostra come il messaggio di Bergoglio e la sua attenzione per la sofferenza in ogni parte del mondo siano arrivati ovunque".

A colpire Mariachiara è stata anche la tempistica della morte del pontefice: "Papa Francesco è morto il secondo giorno dell’Ottava di Pasqua, quella che noi oggi chiamiamo ‘Pasquetta’, ma che un tempo era una vera festa cristiana a completamento della Pasqua e, quindi, della resurrezione. Questo per me è particolarmente significativo".