Pisa dice no alla multiutility della Toscana. Il consiglio comunale ieri ha infatti approvato all’unanimità un ordine degli giorno presentato da Ciccio Auletta (Una città in comune e Unione popolare), con la sola astensione dei consiglieri di Fratelli d’Italia ma con il voto favorevole del sindaco Michele Conti con il quale l’assemblea cittadina esprime "la propria totale contrarietà a qualsiasi ipotesi di quotazione in borsa della società che gestisce il servizio idrico e al progetto di multiutility in quanto in aperto contrasto con il referendum del 2011". Inoltre il documento approvato "dichiara la propria contrarietà a qualsiasi ipotesi di trasformazione in multiutility di Acque spa e a operazioni che prevedano il trasferimento delle quote in altre aziende Multiutility del territorio" e al contempo indica un indirizzo chiaro e opposto rispetto al progetto di multiutility in quanto "ritiene indispensabile condurre un reale e partecipato percorso di ripublicizzazione del servizio idrico".
Infine, l’ordine del giorno impegna il sindaco e la Giunta "ad attivarsi in tutte le sedi e con tutte le azioni opportune affinché Acque spa non entri nel progetto di multiutility". "Si tratta di una vittoria importantissima per il nostro gruppo - ha detto Auletta dopo il voto - che ancora una volta dall’opposizione ottiene, grazie alla grande mobilitazione condotta da mesi contro la multiutility in tutta la Toscana un grandissimo risultato a difesa dei beni comuni contro le peggiori politiche neoliberiste. Il documento infatti riprende il senso e lo spirito referendario e rilancia sulla partecipazione e la trasparenza impegnando la quarta commissione consiliare permanente a elaborare una proposta deliberativa entro il 31 dicembre dell’anno prossimo per l’istituzione di una Consulta comunale dell’acqua come luogo di confronto tra azienda di gestione, istituzioni, il Comitato Acqua Bene Comune Pisa, i lavoratori e le associazioni, individuandone i compiti e le modalità di azione per promuovere una reale partecipazione della cittadinanza nella ricerca delle migliori soluzioni per dare attuazione alla volontà popolare e affermare un diritto che deve essere tradotto in strumenti reali e concreti come trasparenza delle informazioni, accesso ai dati, processi di consultazione".