Pisa, 30 gennaio 2024 – Era seduto sui gradoni di Logge di Banchi insieme a un’amica quando è stato avvicinato, minacciato e rapinato del giubbotto di marca. Protagonista della disavventura un bambino pisano di 12 anni che venerdì scorso intorno alle 17 è stato avvicinato da un ragazzino apparentemente di 14 anni straniero che dopo averlo minacciato si è fatto consegnare il giubbotto che ha un valore commerciale piuttosto elevato.
Sull’episodio indaga la squadra Mobile della questura di Pisa che sta ancora acquisendo le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona dopo che il dodicenne, il giorno seguente accompagnato dai genitori, ha sporto formale querela. Il bambino era in compagnia di una coetanea quando è stato avvicinato alle spalle dal ragazzo più grande che lo ha minacciato dicendogli che aveva un coltello nella tasca dei pantaloni e di consegnargli il giubbotto. Il dodicenne ha fatto in tempo a sfilare dalla tasca il suo telefono cellulare passandolo senza essere visto all’amichetta e poi ha consegnato il giubbotto di marca al rapinatore che si è allontana to in direzione del Ponte di Mezzo.
Lo ha descritto come un quattordicenne presumibilmente di origine nordafricana, con il volto parzialmente travisato da un berretto calato sugli occhi. Poco dopo la rapina sul posto è giunta la madre della vittima che ha raccolto il racconto del figlio, visibilmente spaventato per l’accaduto, e il giorno dopo il dodicenne e i familiari hanno presentato regolare denuncia, dando il via alle indagini. L’episodio, avrebbe spiegato la vittima della rapina gli inquirenti, è avvenuto in pieno centro all’ora del passeggio e con numerose persone presenti, che forse non sono si sono accorte di quanto stava accadendo.
Il dodicenne non ha mai visto il coltello che il rapinatore ha detto di tenere in tasca, ma ha notato che il quattordicenne durante le minacce teneva una mano nella tasca della tuta da ginnastica e questo gesto è stato sufficiente a spaventarlo e a convincerlo che non era il caso di opporsi. I due ragazzini non si conoscono e il dodicenne ha raccontato di non averlo mai visto prima di quel giorno, ma di averlo notato solo qualche minuto prima dell’aggressione per averlo visto passare in precedenza in compagnia di altri coetanei mentre si dirigeva verso Ponte di Mezzo. Pochi minuti più tardi se lo è ritrovato alle spalle mentre veniva minacciato e derubato del giubbotto.