"Sull’uscita dalla Società della Salute stiamo lavorando, Pisa potrà investire autonomamente gli oltre 7 milioni di euro destinati ai servizi sociali, stiamo valutando anche l’inserimento di nuove figure professionali". A raccontare come avverrà l’uscita dal consorzio pubblico del comune di Pisa è l’assessore alle politiche sociosanitarie e abitative, Giovanna Bonanno, che a La Nazione ha spiegato i dettagli dell’operazione.
Assessore Bonanno, innanzitutto, come mai questa scelta?
"Sappiamo che il consorzio che gestisce i servizi per i comuni della zona di Pisa ha molte difficoltà da anni. L’obiettivo è rafforzare il sistema di assistenza sociale per aiutare di più chi è in difficoltà, soprattutto le persone più svantaggiate, garantendo servizi puntuali ed efficaci che al momento la Società della Salute non riesce a fornire".
Le opposizioni dicono che si tratti di una bufala, e che quindi che sarebbe un’operazione impossibile da realizzare da un punto di vista tecnico?
"Il Comune di Pisa dispone già di un ufficio sociale che abbiamo intenzione di rafforzare, valutando anche l’inserimento di nuove figure professionali. Con l’uscita dal consorzio, il Comune potrà inoltre riacquisire il proprio personale attualmente distaccato e investire autonomamente gli oltre 7 milioni di euro destinati ai servizi sociali".
Il Comune, quindi, sarebbe in grado di sostenere la gestione dei servizi sociosanitari, ma il passaggio quando avverrà?
"Lo ripeto, ci stiamo lavorando e l’uscita dalla Sds avverrà nei tempi previsti dalla legge. Vogliamo tornare a occuparci direttamente della parte relativa al sociale, come succede già nelle zone vicine di Livorno, Lucca, Viareggio e Massa Carrara".
Parliamo di politiche socio abitative, nel 2025 quante case verranno consegnate?
"Il 2024 è stato un anno di grandi soddisfazioni. In 12 mesi abbiamo consegnato 156 alloggi (contando anche quelli "volano" del Pinqua), una media di 3 a settimana. Nel 2025, vogliamo superare il traguardo. La settimana scorsa abbiamo consegnato altri 10 alloggi. Pisa è inoltre la prima in Italia per lo stato di avanzamento dei lavori di edilizia residenziale popolare. Un risultato riconosciuto anche dal Ministero, che si è complimentato per il nostro metodo innovativo".
Lei ha la delega sulla promozione della cultura della legalità. Cosa ne pensa dei danneggiamenti avvenuti durante le occupazioni nelle scuole?
"Come istituzioni abbiamo il dovere di collaborare con le associazioni del territorio per diffondere e promuovere la cultura della legalità, partendo dall’ascolto, dal dialogo e responsabilizzando le nuove generazioni. Per quanto avvenute nelle scuole, penso che sia importante iniziare a rendere i ragazzi consapevoli delle conseguenze di questi atti vandalici, di cui purtroppo si fa carico l’intera comunità. Dobbiamo rieducare al rispetto e ai valori di una società civile, e per questo è fondamentale il ruolo della famiglia e della scuola. Per questo, come Amministrazione, continueremo a impegnarci, nelle scuole e non solo, cercando anche di creare più luoghi di aggregazione e socializzazione".