
Pisa si rialza dopo il maltempo
Pisa, 17 marzo 2025 – Pisa non si piega. Niente come il motto storico dei tifosi nerazzurri può riassumere meglio lo stato d’animo di una città che ieri, dalla prima mattina, dopo aver superato le 36 ore più critiche dell’allerta rossa, si è ripresa i lungarni, il viale delle Piagge, i ponti cittadini, le strade del centro. E, dalle 14 in poi, in massa, anche l’Arena Garibaldi. Restituendoli alla normalità di una domenica eccezionale. In quel fiume umano di quasi 9mila cuori ci sono tutto il sollievo e l’orgoglio di una domenica pisana con tanto e di più da festeggiare, come i cori nerazzurri che dallo stadio di Porta a Lucca rimbombavano fino al Ponte di Mezzo e oltre, mentre la squadra di Inzaghi archiviava, vincendolo per 3-1, il match contro il Mantova di cui solo sabato mattina si è deciso il (sofferto) rinvio causa maltempo da bollino rosso.
Non si è piegata Pisa, neanche davanti alla furia funesta dell’Arno che ha provato - stavolta davvero - a metterla in ginocchio con i suoi 4,76 metri di piena. Una forza mostruosa che – la segnalazione di alcuni lettori ha trovato conferma proprio nelle ultime ore – si è portata via persino lo sperone del blocco frangiflutti in cemento sotto l’arcata del Ponte Solferino, lato Ponte di Mezzo. Gli uffici del Comune stanno monitorando la situazione e al momento non si segnalano criticità per il ponte, che comunque, come tutti gli altri della città, è sotto osservazione. Ieri mattina – davvero con tempi record – da Palazzo Gambacorti è stato dato il via alle operazioni di pulizia dei ponti cittadini per liberarli dai cumuli di tronchi, cataste di vegetazione,canneti (e, purtroppo anche grossi rifiuti di altro tipo, delle tante discariche abusive disseminate qua e là), accumulati dalla piena sotto i piloni. Operazioni che sono state portate a termine con successo entro la mattinata. Ne ha dato l’annuncio, sui social , lo stesso sindaco Michele Conti, prima di raggiungere anche lui lo Stadio. “Tenere pulito l’alveo, gli argini e tutto il corso dell’Arno – ha scritto – contribuirà ad aumentare la nostra sicurezza”.
Ma se Pisa non si è piegata è stato anche grazie al gioco di squadra: il tavolo di crisi aperto in Prefettura ha coordinato l’emergenza con la Provincia, tutti i sindaci della zona pisana e del Valdarno inferiore, la protezione civile, il genio civile, le forze dell’ordine, Vigili del Fuoco e personale volontario delle varie associazioni. E, come più volte ricordato, Pisa ha vinto sull’Arno anche grazie alle opere idrauliche schierate in difesa, Bacino di Roffia e, soprattutto, lo Scolmatore. A proposito dell’ormai famoso canale, un altro tifosissimo sindaco dell’area pisana, Massimiliano Ghimenti, di Calci, prima di raggiungere l’Arena, ha affidato anche lui ai social alcune considerazioni. “Al termine dell’ennesima riunione dell’Unità di Crisi attivata per questa emergenza – ha scritto – , visto e considerato quello che avviene sempre e ovunque nella Penisola quando piove forte (sempre più spesso col cambiamento climatico), mi viene da dire solo una cosa: altro che armi e ponte sullo Stretto... L’Italia ha bisogno di “scolmatori”, casse d’espansione e interventi contro il dissesto idrogeologico! Siate responsabili”.
Paola Zerboni