STEFANIA TAVELLA
Cronaca

Pisa, oggi l'iniziativa con le scuole per ricordare don Fiore Menguzzo

In occasione dell'80° anniversario dall'uccisione a Mulina di Stazzema per mano dei nazisti, il parroco originario di Pisa sarà commemorato con un convegno alle 10.30

La locandina dell'evento

La locandina dell'evento

Pisa, 5 ottobre 2024 - Nella giornata di oggi  l’amministrazione comunale di Pisa, insieme al consiglio regionale della Toscana e alla provincia di Pisa, ricordano l’80° anniversario dell’uccisione a Mulina di Stazzema per mano dei nazisti di Don Fiore Menguzzo e dei suoi familiari. Alle 10.30 in sala delle Baleari si terrà il convegno “Don Fiore Menguzzo, medaglia d’oro al valore civile, prete pisano e buon pastore del gregge di Mulina di Stazzema” alla presenza del sindaco Michele Conti, del presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, del presidente della provincia di Pisa Massimiliano Angori, dell’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, dello storico dell’Università di Pisa Gianluca Fulvetti e di Marco De Paolis, procuratore generale militare alla Corte d’Appello di Roma. Al convegno saranno presenti gli alunni dell’istituto comprensivo Toniolo. Nel pomeriggio secondo appuntamento alla Domus Mazziniana, per la presentazione dell’ultimo libro di De Paolis “Caccia a Nazisti”, insieme a Gianluca Fulvetti e a Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”.

“Don Fiore Menguzzo – spiega l’assessore alla scuola Riccardo Buscemi, ideatore dell’iniziativa a Pisa -, prete pisano inviato come cappellano nel piccolo paese della Versilia, fu trucidato insieme ai suoi familiari a Mulina di Stazzema dalle SS tedesche. Furono i primi martiri delle centinaia che il sabato mattina del 12 agosto 1944 composero il sacrificio immane di quella che in tutta Italia è conosciuta come la strage di Sant'Anna di Stazzema. A Pisa i pochi e miseri resti di quelle sei vittime (insieme al giovane sacerdote ventottenne furono uccisi il padre del sacerdote, Antonio Menguzzo, 65 anni, la sorella Teresa, vedova Colombini, di 36, la cognata Claudina Sirocchi, di 28, oltre alle nipotine Colombina Graziella Colombini, di 13 anni, ed Elena Menguzzo, di un anno e sei mesi) furono traslati il 6 ottobre 1944, dopo 55 giorni dal massacro”.

“Da qui la scelta dell’Amministrazione Comunale di Pisa – prosegue l’assessore - di ricordare quella strage non solo con la consueta cerimonia che si svolge in città il 12 agosto, ma anche il 7 ottobre, nell’80° anniversario della traslazione a Pisa dei corpi, per favorire una più ampia partecipazione rispetto al periodo estivo, a cominciare da quella degli studenti delle scuole".

L’iniziativa, prevede la partecipazione come ospite d’onore di Marco De Paolis, Procuratore Generale Militare presso la Corte d’Appello di Roma, più noto per avere dato vita alle inchieste dei cosiddetti “armadi della vergogna”: è grazie a lui che la strage di Sant’Anna di Stazzema, quella di Marzabotto e tante altre, precedentemente “dimenticate”, hanno visto l’individuazione dei loro artefici materiali e, se ancora viventi, la loro condanna. Marco De Paolis parlerà delle sue inchieste, in una giornata che vedrà anche la partecipazione dei Sindaci dei Comuni sottoscrittori del Patto di Amicizia nel nome di Don Fiore: Cascina (Michelangelo Betti), Castello Tesino (Graziella Menato), Domodossola (Lucio Pizzi), Pescaglia (Andrea Bonfanti), Pisa (Michele Conti) e Stazzema (Maurizio Verona)”.

“Quella di Don Fiore – conclude Buscemi - è una storia poco conosciuta, emersa molti anni dopo grazie alla caparbietà di un compaesano, Giuseppe Vezzoni, che ha “scavato” nei ricordi e nelle testimonianze di Mulina di Stazzema, cercando e trovando riscontri, fino alla completa emersione dei fatti. Anche lui sarà presente al convegno con il suo racconto. Ogni anno, l’11 agosto, a Mulina di Stazzema i sei Comuni si ritrovano nella parrocchia di Don Fiore, ogni anno Pisa ricorda il suo concittadino al Cimitero Suburbano e nel centro storico, in Via Beccaria, di fronte alla lapide – voluta e collocata nel 2020 dal Comune e dall’Arcidiocesi – posta sulla facciata di quella che fu, durante gli anni del Seminario, l’abitazione familiare di Don Fiore. Nel 2021 la città ha intitolato una strada al sacerdote ucciso”.