Pisa, paziente salvata dopo un trapianto di fegato

Arrivata con volo militare dalla Grecia, nel paese ellenico non era più operabile

L'equipe del professore Ghinolfi

L'equipe del professore Ghinolfi

Pisa, 1 agosto 2024  –  Paziente greca di 45 anni salvata all'ospedale Cisanello di Pisa con un trapianto di fegato. L'intervento è stato eseguito nella notte tra l'11 e il 12 luglio scorsi, alcuni giorni dopo l'arrivo della donna a a Pisa con un volo militare. Come spiega l'Azienda ospedaliero universitaria pisana, la 45enne in Grecia aveva già subito diversi interventi chirurgici e non aveva altra possibilità di assistenza: era affetta da una patologia cronica autoimmune, «difficilissima da trattare sia per la complessità chirurgica, sia per la necessità di disporre di sangue e plasma verso cui  non fosse immunizzata».

L'ospedale greco che l'aveva in cura ha contattato vari centri europei e l'Aoup si è resa disponibile. Arrivata nella città toscana, si spiega ancora, la paziente ha avuto «un progressivo peggioramento delle sue condizioni» che ha costretto a un suo ricovero in terapia intensiva. Poi «finalmente il trapianto e un decorso operatorio tranquillo: la paziente è ora tornata a casa, e proseguirà i controlli in un ospedale di Atene».

« Pisa - spiega Davide Ghinolfi direttore facente funzioni dell'unità operativa chirurgia epatica e del trapianto di fegato dell'Aoup - è ormai un punto di riferimento anche internazionale per i casi più complessi: capita spesso di accogliere pazienti stranieri. Ciò non è certo di ostacolo alla nostra consueta attività: negli stessi giorni in cui veniva operata la paziente greca sono stati eseguiti altri sette trapianti di fegato; dall'inizio dell'anno sono già 93».

Ghinolfi ha ringraziato tutti i sanitari, dai chirurghi agli infermieri, impegnati nel caso della paziente greca e evidenziato il «fondamentale contributo dell'unità operativa anestesia e rianimazione dei trapianti e dell'unità operativa medicina trasfusionale e biologia dei trapianti. I trapianti sono possibili solo grazie a un'organizzazione regionale e nazionale: doveroso menzionare il Centro regionale allocazione organi e tessuti e l'Organizzazione toscana trapianti, che hanno gestito in collaborazione con il Centro nazionale trapianti il trasferimento e la gestione dei complessi aspetti burocratici e legali».

Maria Cristina Capaccioli