
Il primo cittadino Conti ha illustrato la situazione, sottolineando il rischio delle case in golena. Dopo lunghe riflessioni, è stata deciso di far disputare la gara contro il Mantova alle 15.
di Gabriele Masiero
La notte della grande paura e della grande piena dell’Arno, come non si vedeva da più di dieci anni (era il 31 gennaio 2014, quando il fiume toccò 4,80 metri), è passata senza danni. Pisa si è svegliata con il suo fiume ancora più alto di allora a 4.87 all’alba poi sceso a 4,76 metri di altezza intorno alle 8, con una lenta e inesorabile discesa che in serata lo ha avvicinato ai 4,50 metri: la quota, ancora rassicurante, del secondo livello di guardia. Alla prima riunione in prefettura, dopo una notte quasi insonne per il sindaco Michele Conti, il responsabile della protezione civile comunale, Luca Padroni, il prefetto, Maria Luisa D’Alessandro, e di quasi tutti le altre componenti del sistema di protezione civile, c’è ottimismo. Il fiume, lentamente, si placa e anche se con l’allerta rossa, vigente fino alla mezzanotte di ieri, si può tirare un sospiro di sollievo.
Trovata l’intesa sulla partita che è stata rinviata a oggi alle 15. Conti passeggia sui Lungarni di buon mattino avvicinato dai pisani che gli chiedono rassicurazioni per le prossime ore. Incontra i giornalista e dice tutto d’un fiato "La città è stata salvata ancora una volta dallo scolmatore, un’opera idraulica voluta dai governi democristiani dei decenni scorsi, che ha permesso di alleggerire in modo decisivo la portata d’acqua dell’Arno evitando che il fiume invadesse la città. Un intervento visionario sul quale sono necessari ulteriori investimenti per renderlo ancora più efficace. Ma ritengo che sia ormai ineludibile anche un piano straordinario per liberare le aree golenali dalle abitazioni private e altri insediamenti che possano mettere a rischio l’incolumità delle persone". Per questo, secondo Conti, è tempo che "i sindaci, ma anche la Regione, sollecitino il Governo a mettere in campo risorse per indennizzare le famiglie e demolire le abitazioni esistenti sposando le persone in aree più sicure".
"Questa volta è andata bene - osserva il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo - perché nel tempo abbiamo fatto investimenti per deviare il flusso dell’Arno e lo scolmatore ha dimostrato ancora una volta tutta la sua importanza per mettere al sicuro la città e i suoi abitanti. Quando si investe e si usano le risorse pubbliche in questa direzione non le consideriamo mai un costo. Serve un grande piano, tipo il Pnrr, di investimento in questa direzione contro il dissesto idrogeologico". "La Regione Toscana lo aveva proposto al Governo ma l’esecutivo ha fatto scelte diverse. Ho già parlato con il commissario Fitto per cercare di capire se sia possibile ottenere su questo aspetto così importanti, anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto, destinare fondi europei dedicati per costruire sempre maggiori livelli di sicurezza soprattutto in termini di prevenzione". Infine, Conti, esalta "il lavoro del Genio civile, e dell’ingegnere Enzo Di Carlo, professionista straordinario, ma anche dei Consorzi di bonifica: quel bollettino che riceviamo a casa per un piccolo contributo annuale non è un balzello, ma una misura necessaria".
A mezzogiorno, dopo che in mattinata il presidente Giuseppe Corrado, è stato visto in centro insieme al sindaco per sincerarsi di persona della piena, anche il Pisa ufficializza il rinvio del match con il Mantova. L’Aoup invece dalle 14 di ieri ha ripristinato i servizi ordinari, pur mantenendo attiva l’unità di crisi aziendale per monitorare l’evoluzione della situazione fino al rientro dei fenomeni meteorologici e alla cessazione definitiva delle varie allerta. Dalle 18 sono stati riaperti anche tutti i ponti cittadini e i Lungarni, ad eccezione del Ponte di Mezzo, preso d’accolto da turisti e curiosi per fotografare la piena.