Pisani alla conquista di Genova con Fibonacci e l’artista Lucchesi

L’opera alta 13 metri campeggia in piazza De Ferrari nel cuore del capoluogo ligure. E vi rimarrà fino al 5 novembre.

Pisani alla conquista di Genova con Fibonacci e l’artista Lucchesi

Pisani alla conquista di Genova con Fibonacci e l’artista Lucchesi

Due pisani da esportazione. Uno è l’artista Gianni Lucchesi e l’altro è il matematico Fibonacci che porta nel mondo la genialità pisana da secoli. Lucchesi, in collaborazione con lo studio Rossetti, "conquista" Genova con una installazione artistica dal titolo Operae ed è stata inaugurata dal sindaco Marco Bucci. Un uomo che dall’alto scruta l’orizzonte seduto su una torre è abbandonato ad accogliere tutti gli stimoli offerti dall’ambiente circostante in sintonia con la natura. L’opera, un’installazione alta 13 metri, rimarrà esposta fino al 5 novembre 2023. Dopo Genova, la sua presenza è prevista nelle principali città culturali italiane in un tour programmato per tutto il 2024. L’installazione è costituita da 12 cubi in cemento che danno vita ad una torre, alla cui sommità è collocata la scultura a grandezza naturale di un uomo seduto con lo sguardo verso l’orizzonte. La scultura è fortemente caratterizzata da elementi geometrici e matematici. La sequenza aurea di Fibonacci scandisce la rotazione dei cubi che sorreggono l’uomo e subisce una lieve rotazione in prossimità della sequenza 1, 1, 2, 3, 5, la cui somma è 12, quanti sono anche i metri di altezza della torre. Tutto è iniziato dal desiderio di voler realizzare un importante progetto per presentare un’opera d’arte, mai vista in città, unica, grande e capace di stimolare, con elegante essenzialità, riflessioni su rilevanti ed attuali tematiche.

"Metaforicamente, la costruzione non è ancorata al terreno dalla gravità – dice Lucchesi - al contrario, è sostenuta dall’intelletto dell’uomo. Su tutta la lunghezza della colonna sono impressi in oro i sigilli ermetici di Giordano Bruno, in una intensità decrescente dall’alto verso il basso". Mediante uno sforzo immaginativo, esprimono le forme della natura per mezzo dell’intuito, capace di rendere in comunione la nostra vera essenza con l’universo infinito. La scultura nasce da un progetto elaborato in collaborazione con Carlo Albertò Arzelà, Julia Caracciolo, Sandra Bozzarelli e lo Studio Hangar. L’artista ha sviluppato con l’azienda Giannoni & Santoni sia le soluzioni costruttive dell’opera che le finiture estetiche delle superfici dei cubi in cemento grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie dell’azienda mescolate ad un artigianato di alto valore artistico.

Carlo Venturini