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Pisano lascia la Lega. Lettera al vetriolo. Duro attacco a Conti

Le dimissioni poche ore prima dell’ormai scontato siluramento

Salvatore Pisano ex presidente della Port Authority di Pisa

Salvatore Pisano ex presidente della Port Authority di Pisa

Salvatore Pisano, ex presidente della Port Authority di Pisa dice addio alla Lega. E lo fa nel giorno in cui il Carroccio lo mette "sotto processo" per le sue esternazioni seguite alla decadenza dall’incarico alla guida della municipalizzata che gestisce la darsena pisana e il canale dei Navicelli, dopo uno scontro con il precedente consiglio di amministrazione.

Posizioni che con il passare del tempo sono diventate sempre più nette e critiche nei confronti del sindaco Michele Conti e del deputato Edoardo Ziello, prima tra i principali sponsor dello stesso Pisano e con il tempo divenuto acerrimo nemico. Con una lettera inviata al commissario provinciale Giovanni Pasqualino, l’ex presidente della Port Authority si chiama fuori dal Carroccio in vista delle elezioni per individuare il prossimo segretario, una mossa che anticipa di qualche ora la decisione del suo stesso partito di "silurarlo" dal direttivo.

Nella sua missiva Pisano, pur riconoscendo lealtà a Pasqualino, non risparmia critiche ai dirigenti locali del partito e al sindaco Michele Conti responsabili, a suo dire, di avere "pregiudicato la tenuta della Lega pisana" ma soprattutto ad avere messo "una seria ipoteca futura al percorso di amministrazione del centrodestra qui a Pisa: la classe dirigente della Lega pisana, a partire dal sindaco, non ha voluto prendere posizione di fronte alla mia decadenza da presidente della Port Authority a causa di un documento falso, costituente quindi falso in atto pubblico, e nullo ai sensi del codice civile (cosa che mi ha obbligato ad interessare la Procura della Repubblica in ordine a quella situazione e recentemente per altre)".

Infine, l’ex presidente della Port Authority di Pisa dice di non riconoscersi più nella "politica locale di questa amministrazione non rinnegando di aver mostrato, più volte, il mio dissenso".

Gab. Mas.