MICHELE BUFALINO
Cronaca

Plusvalenze, terremoto sul finale di stagione Fino a giugno il caso rischia di restare aperto

Il Pisa è sicuro di avere ragione ed è pronto a difendersi. Per la Procura la cessione di Gori ha permesso l’iscrizione del campionato

di Michele Bufalino

Un deferimento di 195 pagine che ha prodotto accuse per 11 società e 61 amministratori nell’inchiesta per le presunte plusvalenze fittizie su cui, negli ultimi mesi, ha indagato il procuratore della Figc Giuseppe Chiné. Una delle posizioni più complesse è quella del Pisa che – assieme al Parma – pare essere la realtà più a rischio. La società di via Cesare Battisti, secondo l’accusa, avrebbe violato l’articolo 31 comma 1, ma anche per il comma 2 della federazione che punisce le società che, "mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, tenti di ottenere l’iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa". Per la procura il Pisa si sarebbe iscritto alla Serie B senza essere in possesso dei requisiti necessari. Il rischio, se fosse riconosciuta la colpevolezza della società, è quello di una penalizzazione o della retrocessione dal campionato cadetto.

Ma è davvero possibile? Solitamente, come da precedenti nella giurisprudenza sportiva italiana, si galleggia tra una ammenda e una penalizzazione come ipotesi sanzionatoria. Per la procura i problemi nascono dalle valutazioni di Stefano Gori (ceduto alla Juventus per 3,2 milioni) e di Leonardo Loria (acquistato dal Pisa per 2,4 milioni). Secondo quanto emergerebbe dalla relazione il procuratore Chiné – che si sarebbe basato per la valutazione dei calciatori sul popolare sito Transfermarkt – il valore più corretto in merito a Stefano Gori sarebbe di un milione di euro. Una cifra che, invece, da quanto si apprende, non sarebbe ritenuta congrua dal Pisa dal momento che il giocatore era stato precedentemente acquistato a 17 anni dal Milan per 1 milione quando giocava in Primavera. Per i nerazzurri, quindi, sarebbe ragionevole supporre che le sue prestazioni in serie C e Serie B abbiano almeno triplicato il suo valore. La valutazione di Loria invece sarebbe stata stabilita come inferiore al milione di euro.

Il parametro secondo il quale il Pisa sarebbe fuori dall’iscrizione è pari a 500 mila euro. Anche in questo caso il Pisa ritiene di avere le spalle coperte: la proprietà nerazzurra – prima dell’arrivo di Knaster –, con la controllante Viris Spa di Enzo Ricci, aveva innestato nelle casse societarie oltre 40 milioni di euro in 4 anni forte di un patrimonio netto di Viris che si aggirava intorno ai 160 milioni. Quindi, secondo il Pisa, sarebbe impossibile dimostrare come – senza quei 500mila euro – i nerazzurri non si sarebbero iscritti al campionato. I nerazzurri possono depositare le proprie memorie difensive entro tre giorni prima dell’udienza. Tra fine aprile e inizio maggio ci sarà la prima sentenza del tribunale federale, quindi il secondo grado sarà in corte federale d’appello e, infine ci sarà il collegio di garanzia del Coni. La vicenda dovrà essere risolta entro la fine del mese di giugno, per assicurare la regolarità dei campionati.