"Le spiagge in ghiaia, laddove sono state completate con le dighe soffolte come da progetto, rispondono bene alle mareggiate, nonostante la scarsa manutenzione delle dighe e delle stesse spiagge che avrebbero bisogno, periodicamente, di ripascimenti per sostituire il materiale che si disperde. Dove invece le dighe soffolte mancano è noto da tempo che le sole spiagge non sono in grado di smorzare le onde che alla Gorgona raggiungono i 5-6metri e quindi la forza del mare spazza via tutto". Pierluigi D’Amico, portavoce dell’associazione La Città Ecologica ed ex assessore, interviene sul dibattito post-mareggiata: "A dover preoccupare sono i cambiamenti climatici a dover preoccupare chi ha a cuore il litorale, il fiume, la stessa città. Alcune avvisaglie preoccupanti dell’avanzare del mare sembrano già essere presenti a Marina, negli scantinati delle case, nei giardini, nei cedimenti dei manti stradali. Occorre un piano generale di lotta all’erosione che abbracci almeno la costa da Livorno a Viareggio, affidato ad esperti di livello internazionale, che sappiano individuare metodi innovativi di difesa, metodi che coniughino efficacia e salvaguardia del paesaggio, andando a ridisegnare l’interfaccia mare-terra. In questo contesto appare inconcepibile la realizzazione della nuova darsena Europa in ampliamento del porto di Livorno. Prodotto dei cambiamenti climatici è anche l’aumento della frequenza di fenomeni atmosferici estremi, come le piene fluviali, resi devastanti dall’innalzamento del livello del mare. In questo contesto appare preoccupante, anche per la sicurezza di Pisa, la grande quantità di manufatti fissi che ingombrano la Golena".
Oggi di spiagge di ghiaia se ne parlerà anche in consiglio comunale con il question time del consigliere Maurizio Nerini (FdI-Pnc) cui risponderà l’assessore ai lavori pubblici Raffaele Latrofa. E proprio Nerini è fortemente critico nei confronti del circolo Pd del litorale: "Le spiagge di ghiaia hanno fatto vedere anche in questi giorni tutti i loro limiti, volute da un progetto che non ha mai tenuto conto dell’esperienza, del paesaggio, del buon senso, ma anche della economicità di un progetto. Il circolo Pd del Litorale è stato il primo fautore di questa assurdità quando agli inizi degli anni Duemila con la scusa della strada era sul punto di cedere, appoggiò il progetto senza considerare che i danni erano provocati dal passaggio giornaliero di mezzi pesanti che portavano i massi per la costruzione dei pennelli davanti ai bagni di Tirrenia e Lido. Quindi se ci sono responsabili a questa cosa vanno individuati esclusivamente da una sola parte politica".