"Pochi infermieri, servizi a rischio". L’allarme del Nursind per settembre

Daniele Carbocci: "Ne servirebbero cento. Azienda ha rinnovato 40 dei 70 interinali, ma difficoltà per i turni"

"Pochi infermieri, servizi a rischio". L’allarme del Nursind per settembre

Un reparto di ospedale (. foto di repertorio

"Servono assunzioni immediate o molti servizi ospedalieri ripartiranno con estrema difficoltà. Si muovano le istituzioni perché è a rischio la tenuta della salute pubblica". Nursind Pisa, il sindacato del personale sanitario, lancia l’allarme per la mancanza di infermieri, operatori socio sanitari (oss) e ostetriche in Aoup. Una situazione che, spiega il segretario sindacale pisano Daniele Carbocci, unita alla riapertura di tutti i posti letto dopo le ferie, rischia di "non far ripartire a pieno regime l’attività di molti reparti".

"Abbiamo bisogno di infermieri, oss e ostetriche a tempo indeterminato per coprire le voragini presenti nelle dotazioni organiche. E assunzioni a tempo determinato per coprire le assenze per malattie, congedi parentali, permessi e aspettative". Carbocci afferma che già adesso infatti, a Cisanello, le difficoltà sono molte. "Nonostante l’azienda abbia rinnovato (solo a settembre) 40 dei 70 infermieri interinali, i turni di lavoro vengono coperti con difficoltà grazie a un’enorme quantità di lavoro straordinario. Con il licenziamento a fine settembre di tutti gli interinali - avvisa il segretario di Nursind -, la riapertura di tutti i posti letto rischia di compromettere la qualità dell’assistenza ai pazienti e portare a ricadute negative anche sulla sicurezza dei professionisti, oltre a incrementare i possibili rischi di errori durante la quotidiana e massacrante attività lavorativa".

Il segretario ragiona anche di numeri, spiegando che a livello di personale "a oggi abbiamo solo 40 infermieri interinali e nessun tempo determinato. Stessa situazione per gli oss. In confronto, le mancanze sono di circa 100 infermieri, necessari per avere turni senza ‘buchi’, e oltre 300 oss per averli in tutti i turni, soprattutto di notte quando quasi in ogni reparto sono assenti. Per poter avere un servizio decente, servirebbero circa 60 infermieri a tempo determinato o interinali e almeno 50 operatori a tempo determinato o interinali". Una situazione che può essere risolta solo con "un intervento immediato, aumentando gli organici con assunzioni a tempo indeterminato ma anche mantenere una certa quota di personale a tempo determinato per coprire quelle assenze inevitabili come i congedi, malattie e aspettative". Carbocci avverte sui rischi di un mancato intervento risolutivo: "meno personale a fronteggiare situazioni di sovraffollamento, difficoltà di rispondere prontamente ai bisogni di assistenza dei pazienti e dunque pericolo di aggressioni al personale".