Poliziotti indagati. La politica si spacca. E i sindacati difendono: "Operato giusto"

L’onorevole Ziello (Lega) all’attacco: "Vergogna, è il mondo al contrario". Mentre Zambito (Pd) sta con i ragazzi: "Una violenza inaccettabile".

Poliziotti indagati. La politica si spacca. E i sindacati difendono: "Operato giusto"

Uno studente fermato dopo la protesta in via San Frediano

"Cooperazione colposa, eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi e lesioni personali". È questa l’accusa – resa ufficiale anche da una nota della polizia di stato – con la quale dieci agenti di polizia sono stati raggiunti dalla "notifica delle informazioni di garanzia e dell’invito a rendere interrogatorio dinanzi al Pubblico Ministero" per le manganellate agli studenti in via San Frediano durante il corteo per la pace in Palestina non autorizzato del 23 febbraio. "Nessuno degli indagati – aggiunge la nota – attualmente ricopre incarichi di natura operativa presso la Questura di Pisa".

Nella ressa che si formò davanti al liceo Russoli, infatti, i poliziotti caricarono i manifestanti, in gran parte ragazzi delle superiori, per impedirgli di raggiungere piazza dei Cavalieri. Un uso della forza che causò ai giovani fratture, lividi e una prognosi di 15 giorni e che innescò una serie di polemiche sulla condotta degli agenti. "L’attività di indagine – continua la Polizia – è stata condotta dalla Polizia di Stato in piena collaborazione con la Procura della Repubblica e sono stati identificati tutti gli operatori in servizio, grazie anche all’autoidentificazione ad iniziativa degli stessi agenti".

Polemiche che oggi, all’annuncio dell’iscrizione al registro degli indagati dei dieci agenti, si riaccendono tra chi sostiene le forze dell’ordine e chi i manifestanti. Su quest’ultimo fronte è intervenuta la senatrice del Partito democratico Ylenia Zambito ha ribadito come "abbiamo piena fiducia nella magistratura che ha deciso di indagare gli agenti. Le indagini e il procedimento penale faranno il proprio corso, ma questa vicenda per Pisa rimane una ferita aperta. Anche il Governo ha le sue responsabilità che cerca di nascondere: stanno inasprendo il clima nel Paese".

Da destra invece, l’eurodeputata leghista Susanna Ceccardi ribadisce la "totale solidarietà agli agenti e ai dirigenti della polizia. Sono convinta che stessero cercando, tra molte difficoltà, di tutelare la sicurezza pubblica e che siano stati aggrediti, tant’è che si parla appunto di legittima difesa. Dobbiamo sostenere e difendere le forze dell’ordine che fanno da argine e isolano le frange estremiste in questo tipo di manifestazioni". Il compagno di partito Edoardo Ziello da Palazzo Montecitorio rincara la dose, definendo l’indagine "una vergogna perché dà un segnale totalmente dirimente secondo cui chi prova a superare in modo violento un presidio statico delle forze dell’ordine a colpi di spinte, sputi e offese non va incontro a niente, mentre si indaga l’operatore di polizia che mette a repentaglio la propria vita per la cittadinanza. Siamo di fronte al mondo al contrario". Anche i sindacati della polizia si schierano a favore delle divise. "Dalle risultanze emerge chiaramente quanto da noi sostenuto fin dal primo momento - dice il segretario del Fsp Pisa, Lorenzo Cardogna -. La vicenda si inserisce in un contesto di legittima difesa dopo un’aggressione subita da parte di alcuni manifestanti violenti". Il segretario del Sap Massimo Bartoccini ha affermato il "sostegno incondizionato ai poliziotti coinvolti" che "si ritrovano sul banco degli imputati per aver fatto il loro lavoro. Siamo dispiaciuti di essere messi sullo stesso piano di chi scende in piazza con per scontrarsi con la polizia, costantemente presa come bersaglio. Come sindacato, abbiamo messo a disposizione i nostri legali, gratuitamente, per offrire pieno supporto ai poliziotti coinvolti". Pietro Taccogna, presidente nazionale Equilibrio Sicurezza (sindacato polizia) pone un’ulteriore questione: "Sono stati messi alla gogna pubblica degli agenti perché non è stato mostrato un filmato girato dalla polizia scientifica e acquisito subito come prova. In quelle immagini si vedono sputi, calci dei manifestanti verso gli operatori: se quelle scene fossero state viste subito, le reazioni sarebbero state diverse".