ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Precari della giustizia. La scure-licenziamenti: "Senza di noi in tribunale sarà paralisi operativa"

Il presidio davanti al Palazzo per chiedere la stabilizzazione di 48 addetti altamente qualificati e tecnici assunti su Pisa grazie ai fondi del Pnrr.

Il presidio davanti al Palazzo per chiedere la stabilizzazione di 48 addetti altamente qualificati e tecnici assunti su Pisa grazie ai fondi del Pnrr.

Il presidio davanti al Palazzo per chiedere la stabilizzazione di 48 addetti altamente qualificati e tecnici assunti su Pisa grazie ai fondi del Pnrr.

di Enrico Mattia Del PuntaPISAIl Tribunale di Pisa rischia una "paralisi operativa" a causa della mancata stabilizzazione di circa 48 dipendenti altamente qualificati tra addetti all’ufficio per il processo, funzionari tecnici di amministrazione e operatori data entry. Il personale, assunto grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, infatti ha contribuito alla riduzione dei tempi della giustizia, ma con la manovra di bilancio 2025 il loro futuro appare incerto.

"Abbiamo garantito l’efficienza del sistema giudiziario, ma ora ci ritroviamo senza certezze", denunciano i lavoratori, che ieri hanno aderito allo sciopero nazionale dei precari della giustizia. Grazie al Pnrr, l’Italia ha investito nel settore giustizia con un piano straordinario di assunzioni per migliorare l’efficienza degli uffici giudiziari. Gli obiettivi principali erano la riduzione dell’arretrato e l’accelerazione dei procedimenti. I risultati ottenuti sono stati significativi: al Tribunale di Pisa, gli operatori precari hanno digitalizzato oltre 30 mila fascicoli nel settore civile e più di 8 mila in ambito penale. "Abbiamo abbattuto del 98% i procedimenti, superando il target del 95% previsto dal Pnrr", spiega Beatrice Pellegrinelli, impiegata precaria nell’ufficio statistiche. "Il nostro lavoro ha permesso di velocizzare i processi e ridurre le lungaggini burocratiche e abbiamo assunto un ruolo fondamentale nel funzionamento della macchina organizzativa del tribunale".

Nonostante il contributo fornito da queste figure chiave per il funzionamento del Tribunale., la legge di bilancio prevede la stabilizzazione di sole 2600 unità su 8000 a livello nazionale, lasciando fuori circa 6000 lavoratori già formati e pienamente operativi. A Pisa, questo si traduce nella possibile perdita di 48 dipendenti. "Senza il nostro supporto, l’intero sistema rischia di collassare", avverte Felice Caruso, funzionario Upp del Tribunale di Pisa. "Le cancellerie non riusciranno a gestire il carico di lavoro e i tempi della giustizia torneranno a dilatarsi".

La manovra, inoltre, secondo i manifestanti lascia molte questioni irrisolte: "non è chiaro quali saranno i criteri di selezione per la stabilizzazione, né le tempistiche di assunzione - denuncia Rosario Ramone, tecnico amministrativo -. Sappiamo solo che una parte di noi verrà lasciata a casa. Abbiamo rinunciato ad altre opportunità lavorative, investito nella formazione e ora rischiamo di essere esclusi senza alcuna tutela".

"Non è accettabile che la pubblica amministrazione sfrutti lavoratori qualificati a tempo determinato senza garantire un futuro occupazionale", afferma invece Marianna Pizzo, operatrice data entry. I lavoratori ieri in presidio di fronte al tribunale hanno annunciando l’intenzione di proseguire la mobilitazione con altre iniziative. "Non possiamo accettare che anni di esperienza e competenze vadano sprecati - concludono -. Il nostro mancato rinnovo sarebbe un danno non solo per noi, ma per tutti i cittadini, che vedrebbero allungarsi i tempi della giustizia".