Non ci saranno né il questore di Pisa, Raffaele Gargiulo né il prefetto Maria Luisa D’Alessandro al consiglio comunale "aperto" del 9 dicembre e voluto fortemente dai gruppi di minoranza (Pd, La città delle persone e Sinistra Unita), dopo l’omicidio di Oratoio e l’escalation di violenze in città. Il consiglio comunale aperto chiesto dai gruppi di centrosinistra doveva vedere prefetto e questore in aula a render conto ai consiglieri, con dati alla mano, di quanto fatto e quali fossero i punti critici da affrontare sul tema sicurezza in città.
La richiesta era arrivata dopo quanto accaduto ad Oratoio, un delitto, che sconvolse Pisa il 6 ottobre scorso, quando Rezart Arshiaj, per tutti Beni, il 37enne originario dell’Albania, fu ucciso da un uomo (accompagnato da almeno un complice) con 5 colpi di pistola mentre rientrava a casa a Oratoio. Ma non solo, anche gli ultimi episodi di violenza, con le aggressioni ai minori nelle piazze della movida pisana, avevano spinto i gruppi del centrosinistra a insistere sull’audizione delle due autorità.
Al consiglio comunale del 9 dicembre, quindi, non parteciperanno questore e prefetto che tuttavia, da quanto si apprende, hanno dato invece disponibilità ad un incontro in prefettura con i consiglieri comunali.
Sulla questione sicurezza in città, i gruppi consiliari Pd, La Città delle persone e Sinistra Unita avevano attaccato la maggioranza di centrodestra, ma anche la sinistra radicale di "Diritti in Comune" per "aver rifiutato di discutere le tematiche sulla sicurezza". Inoltre, in un question time al sindaco, Michele Conti era stato chiesto di prendere una decisione netta sulla data del consiglio comunale dedicato alla questione. Ora però, senza i due interlocutori principali, nella seduta prevista per il 9 dicembre sarà da capire se verrà trattato ugualmente il tema e se la discussione, a questo punto, avverrà solo tra i consiglieri comunali e la giunta.
Enrico Mattia Del Punta