"Presidente Mattarella ci aiuti a salvare la ‘Bup’"

Caso della biblioteca universitaria: Auletta (Una Città in Comune) scri al Capo dello Stato che il 18 ottobre a Pisa inaugura l’anno accademico

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di Eleonora Mancini

PISA

"Egregio Signor Presidente, sposi la causa Bup". Quale occasione migliore se non l’imminente visita di Mattarella (il 18 ottobre alla inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Pisa) per sottoporgli una questione che tocca in toto proprio la Sapienza, sede di rappresentanza dell’Ateneo ma anche cuore della Bup. Ciccio Auletta, capogruppo di Una Città in Comune, scrive insomma a Mattarella nella speranza che in qualche modo smuova da silenzio e immobilità le istituzioni locali, regionali ed extraregionali che a parole si schierano per la cultura, ma nei fatti deludono. Da dieci anni. Nella lettera, Auletta illustra al Presidente della Repubblica la storia illustre della Bup, passando in rassegna fondi e documenti di pregio: "un patrimonio bibliografico inestimabile di circa 700.000 volumi e 6.500 riviste… la collezione di oltre 7mila Cinquecentine", e poi manoscritti, carteggi, il fondo storico delle tesi di laurea (circa 20mila fra manoscritte e dattiloscritte), come quelle di Delio Cantimori, Aldo Capitini, Carlo Azeglio Ciampi, Carlo Ludovico Ragghianti, Carlo Rubbia. "Un cenno a parte merita la tesi di laurea di Enrico Fermi, ritenuta perduta per anni e ritrovata nel 1990", spiega ancora Auletta, che nella lettera racconta il triste presente della Bup e la sua parcellizzazione su più sedi a cui tra poco si aggiungerà anche quella di Piacenza.

"Si tratta di una perdita incommensurabile per l’intera comunità – lamenta il capogruppo di Una Città in Comune - non solo per la città di Pisa, e di una indecorosa sconfitta per lo Stato italiano, che si sta mostrando colpevolmente inadempiente nel tutelare questa porzione di patrimonio pubblico. Ci rivolgiamo dunque a Lei, Signor Presidente, affinché si possa trovare al più presto una soluzione che consenta alla Biblioteca Universitaria di guadagnare finalmente spazi per ospitare tutto il suo prezioso patrimonio documentario, oltre a sale sufficientemente ampie per assicurare agio agli studiosi durante la consultazione. Le chiediamo inoltre di incoraggiare un piano di assunzioni in modo da garantire a tutte le biblioteche pubbliche personale qualificato, ampi orari di apertura e servizi di qualità". Nel frattempo, sempre Auletta, proprio ieri ha ricevuto risposta dall’assessore competente Sandra Munno in merito alla sua richiesta di convocare urgentemente una Cut, la Conferenza Università e Territorio, per affrontare il problema Bup. "In Sapienza il cantiere dei lavori è fermo da mesi senza una motivazione chiara e il progetto di ristrutturazione del secondo piano del Palazzo non è mai stato presentato. È evidente che i libri non interessano a nessuno, in primis al Ministero della Cultura, da cui la Biblioteca Universitaria dipende. In questi anni abbiamo frequentato la Biblioteca Universitaria e ci siamo battuti strenuamente in sua difesa, così come di altre biblioteche che nel frattempo sono sparite (la Provinciale) o sono in grave difficoltà (la comunale SMS Biblio). Per questo abbiamo chiesto la convocazione urgente della Cut con l’audizione del direttore della Biblioteca, affinché Comune, Provincia, Scuola Normale, Sant’Anna, e naturalmente l’Università, ovvero tutte le istituzioni cittadine si facciano carico della BUP perché la sua sorte riguarda anche loro". La riunione richiesta da Auletta sarà in calendario nel mese di novembre. "La Biblioteca Universitaria – conclude il consigliere - deve tornare ad essere il cuore della città, un luogo di ricerca, formazione, scambio ed incontro culturale".