"La Regione Toscana è a conoscenza che il comune di Pisa, quindi la città di Pisa, ha elaborato un progetto di tramvia urbana e lo ha inviato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e partecipa a quello stesso bando? Inoltre, il progetto è di Pisa e San Giuliano e si inserisce in una prospettiva di collegamento tranviario di area vasta costiera che colleghi senza rottura di carico Pisa, Livorno, Lucca, Cascina-Pontedera, Collesalvetti-Vada. Il Presidente Giani è presidente della Toscana o della sola area metropolitana fiorentina?".
Le domande, retoriche, arrivano dall’associazione ambientalista La Città ecologica, la quale, a scanso di equivoci si chiede anche se il Comune ha coinvolto la Regione nel progetto. Tuttavia, gli ambientalisti pisani criticano l’atteggiamento di Giani e della Regione che parla e spesso, dimostrando grande attenzione, al sistema tranviario della Toscana centrale e assai meno dei progetti costieri. Ma che Giani ne sia informato è pacifico: il governatore era infatti presente il 17 aprile 2023 quando, nel corso di un incontro preelettorale all’Unione industriale pisana, lo stesso ministro e vicepremier Matteo Salvini annunciò che "La tramvia pisana è un progetto che merita di avere finanziamenti".
Da allora sono passati quasi due anni e il bando è stato ulteriormente prorogato senza che Pisa abbia ancora certezze di portare a casa quella che sarebbe un’autentica rivoluzione per la mobilità di tutta l’area pisana. E, parlando di Giani, La città ecologica chiosa: "Una così evidente mancanza di attenzione arriva a essere una mancanza di rispetto" senza contare che "l’assenza di cofinanziamento da parte della Regione (ma anche del Comune) producono un doppio danno alla proposta pisana, incidendo sul punteggio che le sarà attribuito e quindi sulla posizione nella graduatoria". Intanto, però lo sviluppo di tutta l’area costiera deve continuare a fare i conti con quel gap infrastrutturale che da decenni penalizza la costa toscana a discapito, invece, della Toscana centrale. L’aeroporto continua a crescere, ma continua a essere una rondine che non fa primavera. La Firenze-Pisa-Livorno è una “trappola“ capace di imprigionare automobilisti per ore (ieri mattina un piccolo tamponamento a Cascina ha paralizzato il traffico per oltre un’ora in direzione mare), la tangenziale nord est (di cui si parla da decenni) è poco meno di una chimera. Se lasciamo l’asfalto per passare alla ferrovia la situazione non migliora, anzi. Il sistema cosiddetto tram treno, ovvero la metropolitana di superficie sulla linea Livorno-Pisa-Lucca, è al palo. Idem, il progetto di alta velocità regionale della Pisa-Firenze.
Nei giorni scorsi, in un colloquio con La Nazione, è stato l’assessore all’urbanistica, Massimo Dringoli, a dirlo con franchezza: "Purtroppo i rapporti con Rfi sono stati finora decisamente difficili e nei pochi incontri in cui sono stati presenti, gli esponenti della società non si sono mai pronunciati chiaramente su entrambi i progetti. Credo che occorra insistere principalmente insieme ai Comuni di Livorno e Lucca, ugualmente interessati, per avviare incontri più risolutivi. Pisa, in particolare, da Rfi attende una risposta precisa per l’eliminazione dei passaggi a livello di via Rindi e dei Passi".
Pisa progetta, ma lo Stato e la Regione faticano a dare risposte. Così l’assedio delle auto alla città continua e non sarà una rete di piste ciclabili e qualche monopattino in più a invertire la rotta. L’area pisana, e con essa, l’area costiera annaspa in un sistema di viabilità che ne frena inevitabilmente la capacità di crescita. Le categorie imprenditoriali lo ripetono spesso, i Comuni costieri (Pisa, Livorno e Lucca) insieme a Firenze hanno fatto squadra (nonostante le casacche politiche diverse che indossano i loro sindaci), ma l’alba di un nuovo giorno tarda a farsi vedere.
Gab. Mas.