MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Progetto Einstein Telescope, alla Normale arriva la task force

Un gruppo di 30 esperti valuterà costi e rischi tecnici della costruzione del grande rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione e si confronterà con esperti del settore dal 18 al 20 febbraio in un workshop alla Scuola Normale Superiore.

Palazzo Carovana, sede della Scuola Normale

Palazzo Carovana, sede della Scuola Normale

Pisa, 13 febbraio 2025 - La Scuola Normale Superiore ospiterà a Pisa il primo incontro della task force nominata per aggiornare e perfezionare il progetto Einstein Telescope (ET), una delle più importanti infrastrutture di ricerca europee dei prossimi decenni, che prevede la costruzione di un rivelatore di onde gravitazionali sotterraneo con l’obiettivo di studiare questioni chiave della fisica fondamentale e della cosmologia. Come noto, due sono finora le sedi candidate ad ospitare questa maxi opera ingegneristica: la zona circostante la miniera di Sos Enattos in Sardegna e l’Euroregione Mosa-Reno tra Paesi Bassi, Belgio e Germania. La possibile candidatura di un terzo sito, nella regione tedesca della Lusazia in Sassonia, è attualmente allo studio. L’Italia ha messo a disposizione 1 miliardo e 300 milioni (950 dal governo e 350 dalla Regione Sardegna) affinché il progetto venga realizzato nel nostro paese. Allo scopo di ottimizzare la disposizione del rivelatore e i costi delle infrastrutture, preservando al tempo stesso le prestazioni scientifiche, nelle scorse settimane l’ET Organization (ETO), che raggruppa molteplici istituzioni e centri di ricerca europei tra cui centri universitari e di ricerca italiani e olandesi, ha nominato una task force costituita da 30 esperti di ottica, isolamento sismico, criogenia, tecnologie del vuoto e infrastrutture per aggiornare la configurazione del rivelatore ET e valutare rischi tecnici di diverse modifiche al layout, garantendo flessibilità per le incertezze progettuali. Nei prossimi mesi scienziati e tecnici che fanno parte di questo gruppo di lavoro incontreranno altri studiosi ed esperti per ricevere input, valutazioni, proposte. Prima tappa sarà Pisa: la task force si ritroverà alla Normale per un confronto diretto, che avverrà all’interno di un workshop dal 18 al 20 febbraio, organizzato dal professor Giovanni Losurdo, ordinario di fisica delle particelle alla Scuola Normale e già Project Leader di Advanced Virgo e Spokesperson della Collaborazione internazionale Virgo e da Fiodor Sorrentino, primo ricercatore dell’INFN di Genova e leader della task force. Rispetto proprio al rivelatore Virgo, nel comune di Cascina, così come all’altro osservatorio di onde gravitazionali LIGO (statunitense), Einstein Telescope è progettato per avere una sensibilità molto più elevata grazie soprattutto all’aumento della lunghezza del braccio dell’interferometro a 10-15 km, alla sua collocazione sotterranea, al raffreddamento degli specchi a temperature criogeniche e all’impiego di altre tecnologie di frontiera. I partecipanti al workshop provengono da varie sedi italiane di INFN (Roma, Napoli, Genova, Pisa, Laboratori Nazionali del Sud), dall’Istituto nazionale olandese di fisica subatomica (Nikhef), dalla Johns Hopkins University, Maastricht University, University of Hamburg, dal laboratorio AstroParticule et Cosmologie (APC) di Parigi, Università di Trento, Università del Sannio, Università di Roma La Sapienza, Università di Napoli, Gran Sasso Science Institute, European Gravitational Observatory.