Enrico Mattia Del Punta
Cronaca

Pronto soccorso in tilt, anche 15 ore di attesa in barella nei corridoi. "Disastro annunciato"

Dopo il weekend situazione critica a Cisanello, anche per il continuo afflusso di pazienti e i posti letto che scarseggiano. Pelosi (Nursind): "In estate le emergenze aumentano e si concentrano tutte su Pisa"

Pisa, 23 luglio 2024 – Pronto soccorso letteralmente in tilt . Giornata nera, quella di ieri, per l’ospedale di Cisanello che nel primo pomeriggio contava ben 38 pazienti ammucchiati nei corridoi del reparto e sulle barelle, con molti di loro in attesa di essere ricoverati da più di cinque ore. Due pazienti, addirittura, si trovavano in attesa all’interno del reparto di pronto soccorso rispettivamente da 12 e 7 ore. Tutti con "codice 3" (il vecchio codice azzurro, che caratterizza i casi con urgenza differibile, ingresso o rivalutazione entro 60 minuti).

Sempre nel pomeriggio – racconta chi si è trovato nel marasma generale – le barelle continuavano ad arrivare una dopo l’altra senza fermarsi, ogni 15 minuti. Una situazione che ha mandato in tilt tutto il pronto soccorso, che sempre nel primo pomeriggio contava un totale di 113 pazienti presi in carico, tra questi circa una quarantina in attesa di un posto letto a fronte di quasi 11 posti letto disponibili. Il che vuol dire – spiega il sindacato Nursind di Pisa – che almeno una trentina di persone passerà la notte in un corridoio del reparto nella speranza che si liberi al più presto un posto letto.

Un ospedale ingolfato con sovraccarichi di lavoro impressionanti per il personale, ma soprattutto un disastro annunciato. A metà giugno si era già verificata una situazione del genere: "Con l’arrivo del gran caldo – aveva messo in guardia Lorenzo Peluso, rappresentante sindacale Nursind – gli accessi al pronto soccorso aumenteranno e ci troveremo a gestire, come ogni anno, un afflusso crescente di persone anziane con problematiche respiratorie. A questo – aveva spiegato Peluso – si aggiunge il fatto che tutte le emergenze a livello territoriale si concentrano su Pisa".

Così infatti è stato, e a distanza di un mese l’emergenza si è ripetuta. "L’azienda – denuncia il segretario Nursind di Pisa, Daniele Carbocci – a fronte di periodi critici annunciati, non prende nessun tipo di azione correttiva. Questo sovraccarico avviene sistematicamente in due periodi dell’anno, l’estate con i picchi di caldo e l’inverno a cavallo del periodo di Natale. Non è possibile che non ci siano le condizioni per prevedere e programmare. Di fronte ai nostri interrogativi – spiega Carbocci – assistiamo allo scaricabarile tra azienda e Regione Toscana". Secondo Carbocci serve un modello diverso, ma soprattutto l’assunzione di personale che possa assistere infermieri e dottori del pronto soccorso, che così sono impegnati in due lavori simultaneamente: "Quello di gestire gli afflussi – spiega Carbocci – che è il lavoro per cui è tarato il reparto, più quello di gestione delle persone che hanno bisogno di continua assistenza. Un carico di lavoro che i medici e gli infermieri del pronto soccorso non possono gestire".