"Un piano coraggioso, duraturo" per voltare pagina. In una parola un piano strutturale per uscire una volta per tutta dalle crisi di sovraffollamento che mettono in ginocchio il Pronto soccorso. Lo chiede il segretario provinciale del Pd, Oreste Sabatino, e il destinatario della richiesta è il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Certo, poi nel mirino dem finisce anche il Governo Meloni "per il continuo indebolimento della sanità pubblica", ma il messaggio è chiaro e investe anche la direzione aziendale, deve smettere di adottare "soluzioni tampone".
"Il pronto soccorso di Pisa - scandisce il segretario del Pd - è un punto di riferimento per la sanità toscana e nazionale, un luogo che offre cure di altissima qualità e merita il massimo riconoscimento. Eppure, nonostante questa eccellenza, il sistema è messo a dura prova da criticità che si ripresentano ciclicamente senza mai trovare una soluzione definitiva".
Per cambiare musica, quindi, serve "un piano capace di adeguare la disponibilità di posti letto ai reali bisogni della popolazione" perché, prosegue Sabatino, "l’occupazione dei posti letto supera il 100% e molti pazienti restano a lungo in barella in attesa di un ricovero e non si può pensare di affrontare tutto con soluzioni temporanee e interventi dettati dalla pressione mediatica del momento".
Inoltre, il segretario dem segnala che il pronto soccorso, "opera con organici insufficienti e personale che lavora in condizioni complesse" e chiede alla "direzione dell’Aoup, in accordo con la Regione Toscana, un piano strutturale per affrontare una volta per tutte queste problematiche: basta con le risposte tampone, perché i cittadini hanno diritto a un servizio sanitario efficiente e sicuro e chi lavora in ospedale deve poterlo fare con gli strumenti adeguati". Sabatino osserva che la situazione del pronto soccorso "è l’ennesima dimostrazione di quanto il finanziamento della sanità pubblica sia fondamentale e siamo convinti che Giani e la giunta mostreranno attenzione, ma le politiche del Governo Meloni stanno progressivamente indebolendo la sanità pubblica a favore di quella privata, penalizzando i cittadini che non possono permettersi cure a pagamento e senza un adeguato sostegno nazionale l’impegno della Regione non basta".
Gabriele Masiero