MARIO FERRARI
Cronaca

“La robotica per il bene delle persone”. Marta Gherardini nella Top40 di Fortune, la ricercatrice pisana cambierà l’Italia

La ricercatrice della Sant’Anna nella prestigiosa lista di Fortune: "Voglio usare la robotica per il bene delle persone. Questa è la giusta via"

Marta Gherardini, ricercatrice

Marta Gherardini, ricercatrice

Pisa, 12 luglio 2024 – "È un bellissimo riconoscimento per tutti i miei sacrifici e uno sprono a fare ancora meglio". È un po’ emozionata Marta Gherardini, 31enne di San Miniato, che per la sua determinazione e ambizione è stata inserita da Fortune Italia tra i 40 ‘Top Under 40’, l’elenco di giovani nati dopo il 1984 che stanno cambiando in meglio il nostro Paese. Marta è una giovane ricercatrice dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa, selezionata dopo aver preso parte al primo studio clinico su un paziente amputato capace di controllare una mano robotica attraverso un’interfaccia che prevede l’impianto di piccoli magneti. Un progetto che potrebbe essere il primo passo della promettente carriera di Marta.

Cosa significa far parte di questa importante classifica?

"Una grande soddisfazione. Per me questo riconoscimento significa che tutti gli studi, i sacrifici e l’impegno che ho messo in tutti questi anni hanno dato dei frutti positivi. È inoltre una grande spinta per continuare su questa strada: voglio considerarlo l’indicazione che sto percorrendo la giusta via".

Il suo è peraltro un riconoscimento a una ricercatrice STEM mentre a Pisa in questi giorni si discute molto di donne nelle università.

"Come ho detto anche in altre occasioni, nel mio percorso non ho mai percepito alla Sant’Anna differenze di carriere tra uomini e donne e perciò mi reputo molto fortunata. Ho però la consapevolezza che questo fenomeno esiste e mi auguro che la mia esperienza possa essere un incentivo affinché diventi la normalità in tutti gli ambiti. Devo però fare una precisazione..."

Prego.

"Quello che ho ricevuto è un riconoscimento che mi fa molto piacere perché segna un percorso che ho fatto, nel quale non posso però non citare anche i miei colleghi. Penso che essere nella Top Under 40 che stanno cambiando l’Italia valorizzi non soltanto il singolo ma anche le esperienze di gruppo. Nel nostro caso una ricerca fatta da più persone che andrà a migliorare la vita di molti".

Parlando di questa ricerca, può dirci qualcosa in più?

"Abbiamo realizzato il progetto Myki, avviato nel 2022 con un finanziamento del Consiglio Europeo della Ricerca. L’obiettivo era creare una nuova protesi di mano e noi alla Sant’Anna abbiamo sviluppato un sistema che controlla questi sistemi robotici inserendo dei piccoli magneti all’interno dei muscoli degli amputati. Grazie a questi magneti ogni spostamento dei muscoli viene ricostruito con degli algoritmi che intuiscono l’intenzione motoria del paziente e fanno muovere la protesi in modo più naturale".

E questo progetto a cosa ha portato?

"Visto che i magneti non erano mai stati utilizzati, l’anno scorso noi della Sant’Anna abbiamo realizzato qui in Italia il primo impianto al mondo con queste nuove protesi: l’impianto miocinetico".

Qual è il suo prossimo passo?

"Riuscire a portare le idee dei nostri laboratori nelle cliniche e renderle la quotidianità per le persone. Il passo successivo per far sì che i nostri prototipi non restino tali ma diventino realtà per aiutare quanta più gente possibile. Non soltanto con le protesi ma anche con dispositivi robotici indossabili più elaborati come gli esoscheletri".

Come mai questa passione per la robotica e medicina?

"Ho sempre amato le materie scientifiche ma non mi piaceva l’idea di una disciplina sterile che si confina solo in laboratorio. Mi è sempre piaciuto il lato umano della scienza e quando ho scoperto l’ingegneria biomedica ho capito che era la mia strada, visto che unisce la tecnologia al contatto con le persone. Penso che sia bellissima l’applicazione della tecnologia utile alla vita di tutti i giorni"

Pensa che da oggi lo vivrà con più responsabilità?

"Un po’ sì. Quando ti danno un riconoscimento di questo tipo senti le aspettative. Io continuerò a fare ciò che ho sempre fatto, al momento è andata bene e spero che continui a fare bene".