L’ondata di proteste è iniziata il martedì della scorsa settimana, 10 dicembre, con l’occupazione di Dini e Buonarroti e il tentativo, poi fallito, al Galilei. Proteste poi sfociate in danni per cui sono partite le denunce.
Sulle motivazioni delle occupazioni gli studenti dei vari collettivi hanno risposto puntando il dito contro Roma: "Abbiamo deciso di unirci come studenti per andare ad amplificare il nostro dissenso contro le manovre governative in atto", si legge nei comunicati pubblicati online, che fanno riferimento al Decreto Valditara e alla riforma Bernini. Protestando, mercoledì 11 gli alunni del Galilei sono riusciti ad ottenere tre giorni di autogestione - che al liceo classico mancava da 13 anni - terminata sabato 14. Nella stessa data i ragazzi hanno lasciato il Dini e Buonarroti, finendo l’esperienza di occupazione. Lunedì invece è stato il turno del Carducci, disoccupato nel pomeriggio di ieri dopo le richieste dal Consiglio d’Istituto. Martedì è iniziata l’occupazione del Pesenti di Cascina: se in un primo momento la situazione è stata gestita dal neonato collettivo scolastico, che ha documentato via social gli studenti intenti nel ripitturare le pareti imbrattate, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre degli esterni si sono intromessi nella scuola, provocando danni. Sempre al 17 dicembre risale la "disoccupazione" del Da Vinci, mentre il giorno successivo è toccato al Pacinotti, devastato nella notte da esterni dopo giorni di autogestione. Ed ora, dopo le occupazioni, si contano gli oggetti rovinati o rubati e si pensa a soluzioni alternative. Al Dini, al Buonarroti e al Galilei le attività scolastiche sono già state normalmente rincominciate questo inizio settimana, mentre gli studenti del Carducci sono tornati oggi tra i banchi. Si fa ancora la stima dei danni al Pesenti di Cascina, il Pacinotti e il primo piano del Da Vinci sono attualmente inagibili. I ragazzi dell’ITE hanno ripreso le lezioni ieri pomeriggio in fascia pomeridiana, dalle 13 alle 17, sfruttando le aule del liceo Galilei (che invece hanno frequentato e per questa settimana continueranno a frequentare la scuola dalle 8 alle 12, con le classi quinte che svolgeranno la quinta e la sesta ora nei laboratori e in biblioteca, a rotazione), con cui fa istituto.
Più di un preside ha fatto ricorso alle denunce, per il momento contro ignoti. Saranno poi le forze dell’ordine a valutare se ci sono specifiche responsabilità e di chi. Essendo la maggior parte delle persone coinvolte minorenni, entrerà in campo la Procura per i minorenni di Firenze. Al lavoro la Digos, per la polizia, e i carabinieri che raccoglieranno le testimonianze e i video della videosorveglianza di alcuni istituti e quelli pubblicati online dai ragazzi.
G. D. I.