ANTONIA CASINI
Cronaca

“Addio classi pollaio per il calo della natalità”. Pisa, il provveditore Simonetti: “Spopolamento delle aule”

L’analisi del dirigente: “Stiamo cercando di difendere i presìdi in zone periferiche e di montagna”

Il rientro a scuola per la Toscana sarà il 16 (foto di repertorio)

Il rientro a scuola per la Toscana sarà il 16 (foto di repertorio)

Pisa, 4 settembre 2024 – Dopo anni di Covid, la scuola tornerà a essere “socialità” piena. Ne è convinto il dirigente scolastico provinciale a pochi giorni dal rientro sui banchi. Andrea Simonetti fa il quadro sul personale e sulle novità di questo 2024-2025.

Professore, partiamo dai presidi, com’è la situazione?

“Nella nostra provincia, i dirigenti, laddove mancavano (Pontedera, Vecchiano e Calcinaia), sono stati assicurati attraverso la reggenza, visto che i posti erano stati assegnati per concorso, ma che il tar ha bloccato la nomina”.

Passiamo ai direttori dei servizi generali e amministrativi.

“Sono in definizione circa dieci posti, ma proprio in questi giorni stiamo effettuando gli interpelli e crediamo entro il fine settimana di poter concludere”.

E i docenti?

“Ci siamo già occupati delle nomine in ruolo, domani (oggi per chi legge, ndr), con l’algoritmo si aprirà la fase delle supplenze. Per le graduatorie provinciali per le supplenze (Gps), abbiamo ricevuto 20mila domande, un numero superiore rispetto al passato. Poi, in corso d’opera, si delegheranno le singole scuole”.

La scuola non esiste senza gli Ata, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario.

“Stiamo preparando il calendario. Il 9 settembre si terrà la nomina degli assistenti tecnici e amministrativi, il 10 sarà il giorno dei collaboratori scolastici”.

Come ogni anno, ormai, ci si è dovuti adattare ai cambiamenti. Questo in particolare?

“Sicuramente la riforma degli istituti tecnici e professionali che abbrevia il percorso di un anno, perché si possa coincretizzare al meglio, ci auspichiamo un ampio coinvolgimento e una sinergia fra scuola e famiglie. Speriamo che possa formare giovani più competitivi”.

Una sfida, invece?

“Quella del decremento della natalità. Non esistono più le classi pollaio, fortunatamente, ma dovremo fare i conti con lo spopolamento delle aule. Stiamo lottando con tenacia per preservare presidi in zone montane e periferiche. C’è poi l’aumento dei ragazzi con bisogni educativi speciali. Deve crescere per questo il personale specializzato e in questo anno lo sarà ulteriormente con i percorsi curati da Indire”.

Come sarà il nuovo anno, dopo quelli terribili del Covid?

“Chi gestisce gli istituti ha imparato ad applicare al meglio i protocolli. Riscopriremo un aspetto importante della scuola, la socialità, che non è solo disciplina, ma formazione e crescita. Un luogo dove si insegna anche a star bene con se stessi”.