Pisa, la psichiatra aggredita prese in carico il ragazzo che uccise il medico Piero Orsini

Quel precedente a gennaio che fa rabbrividire. La dottoressa Barbara Capovani presa a sprangate fuori dal reparto nel tardo pomeriggio di venerdì 21 aprile

La polizia intervenuta dopo l'aggressione alla psichiatra (Foto Enrico Mattia del Punta)

La polizia intervenuta dopo l'aggressione alla psichiatra (Foto Enrico Mattia del Punta)

Pisa, 22 aprile 2023 – Quel precedente fa rabbrividire. Anche perché le due terribili vicende si intrecciano. Nel tardo pomeriggio di venerdì 21 aprile la dottoressa Barbara Capovani, 55 anni, responsabile del "Sdpc - Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura" dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, è stata aggredita fuori dal reparto di Psichiatria universitaria. Qualcuno, in base alle prime informazioni, un uomo, l’ha presa a colpi di spranga o bastone riducendola in fin di vita. Nella notte è stata operata di urgenza alla testa. Le sue condizioni sono critiche.

Il destino vuole che proprio la dottoressa Capovani prese in carico il ragazzo di 25 anni, fiorentino, che nel gennaio scorso, in presa a un raptus omicida, uccise il medico in pensione Piero Orsini, a pochi metri dal Lungarno, sempre a Pisa.  

Il 74enne venne ucciso con pugni e calci a pochi passi da casa sua a Pisa. Il giovane era in cura  per problemi mentali da quattro anni. Quel giorno, lo scorso 9 gennaio, era andato con il padre proprio nello studio di uno psichiatra, che si trovava solo qualche numero civico più in là. Ma, mentre il padre era andato in bagno, lui è sceso in strada e si è diretto verso il lungarno Galilei. Lui e il 74enne si sono incrociati per caso. Senza un motivo il giovane si è scaraventato sul medico in pensione, un neurologo che aveva lavorato nell’ospedale cittadino. Il decesso di Piero Orsini è avvenuto lo scorso 11 gennaio. 

Al momento, è ancora caccia all’uomo che ha aggredito la dottoressa Barbara Capovani. Scarne le informazioni a disposizione della polizia: si tratterebbe di un uomo coperto da un cappellino con la visiera e da una mascherina come quelle indossate nel corso della pandemia. Gli inquirenti stanno ascoltando tutti i colleghi della donna per capire se vi siano nessi con possibili pazienti o ex pazienti.