Pisa, 25 aprile 2023 – “Certo che voglio chiedere scusa a questa famiglia, certo. Ma solo Dio che ci può far qualcosa. Sono una mamma, lei aveva tre figli. Siete nelle mie preghiere, nelle mie preghiere ragazzi. Vi voglio bene. Vorrei conoscere questo ragazzi, quello si. Li vorrei vedere. Si è un gesto forte quello che voglio fare, ma sto male”. Sono queste le parole pronunciate dalla zia di Gianluca Paul Seung accusato dell’omicidio della psichiatra Barbara Capovani, brutalmente uccisa fuori dall’ospedale Santa Chiara di pisa, dove lavorava. Questa mattina, 25 aprile, il programma Storie italiane su Rai 1 ha trasmesso le dichiarazioni della donna che chiede scusa tra le lacrime.
“Questo ragazzo giovane, questo mio nipote doveva essere curato. Non era mia sorella che poteva fare qualcosa era lo Stato – ha aggiunto la donna nell’intervista anonima – Qualcuno deve intervenire perché sono situazioni che stanno succedendo tutti i giorni. Qui ammazzano come se niente fosse, mia sorella ha fatto di tutto e di più per poterlo aiutare ma era il figlio che non voleva vedere mia sorella. Da quando il figlio non stava bene si era chiusa si era allontanata anche da me”.
"L’ho visto 15 giorni fa qui fuori – ha concluso la donna – Passava a prendere il treno. Lui andava a Lucca a Pisa, a Napoli, cioè lo lasciavano anche libero. Lo tenevano un periodo sotto controllo poi lo lasciavano libero”.