Pisa, 17 dicembre 2024 – Scivola giù di tredici posizioni in meno rispetto all’anno scorso, ma nella classifica della qualità della vita Pisa resta comunque nella parte alta della classifica. In Toscana si colloca al terzo posto dietro a Siena (che guadagna 15 posizioni) e Prato (che resta stabile al 31/o posto), ma si piazza davanti a Firenze (-30 posizioni) e davanti ad Arezzo (41/a, in miglioramento di 4 posti), Grosseto (56/a e salita di 18 posti), Pistoia (che avanza di tre posti) e si piazza 61/a davanti a Livorno (che guadagna 4 posizioni), restando entrambe comunque nella parte medio bassa della graduatoria. Ancora più indietro Lucca (68/a in calo di 5 posti) e Massa Carrara (70/a che sale di due posti). Le maggiori difficoltà si registrano nella sicurezza, ma anche nel caro affitti e nell’impatto dell’inflazione.
Se il dato maggiormente critico riguarda la sicurezza (con furti - siamo i peggiori d’Italia per colpi nelle abitazioni - , scippi e rapine che precipitano la nostra provincia in fondo alla classifica), il macro dato aggregato Giustizia e sicurezza la colloca comunque a metà classifica a livello nazionale, più o meno con quello generale relativo a ricchezza e consumi, mentre ci sono ben tre grandi indicatori che regalano a Pisa piazzamenti in classifica più lusinghieri: il 17/o posto per ambiente e servizi (con punte d’eccellenza sulla digitalizzazione dei servizi, 14/a posizione, l’energia elettrica da fonti rinnovabili, 13/o posto, e per l’illuminazione pubblica sostenibile, 16/o posto), il 20/o per la cultura e il tempo libero e il 23/o per demografia e società. Nel dettaglio per quanto riguarda cultura e tempo libero spiccano il settimo posto assoluto per la partecipazione elettorale, il decimo per la presenza di librerie ogni 100 mila abitanti, il 15/o per l’offerta culturale (ovvero gli spettacoli ogni mille abitanti che contrasta con il basso indice degli spettatori paganti, proprio per la gratuità dell’offerta rivolta al pubblico) e l’indice di sportività (24/a posto in Italia).
Per quanto riguarda Demografia e società, Pisa sale sul podio (3/o posto) per la presenza di medici specialisti e brilla anche per l’emigrazione ospedaliera (ovvero le dimissioni di residenti fuori provincia, segno che i nostri ospedali funzionano e bene con Cisanello che fa anche da polo d’attrazione per altre realtà toscane) e la mortalità evitabile (siamo 17/i grazie alla qualità delle cure offerte).
Bene anche la qualità della vita delle donne con la nostra provincia che si colloca al 23/o posto assoluto: bene la speranza di vita (11/o posto), il tasso di occupazione (17/o), lo sport femminile (19/o) e il gender gap sul lavoro (20/o), mentre c’è da lavorare sulle carriere (68/o e 59/o nelle imprese rosa) e sulla presenza politica (41/a posizione tra gli amministratori comunali. Entrambi i campi risultano i peggiori tra i 12 indicatori presi in considerazione. Note dolenti arrivano dai macro indicatori "Ricchezza e consumi" e "Affari e lavoro": nel primo arretriamo di 33 posti e pesano in modo determinante il caro affitti (ovvero l’incidenza percentuale sul reddito medio disponibile pro capite, che relega la nostra provincia a un poco lusinghiero 104/o posto) e l’inflazione generale (siamo 98/i), mentre nel secondo la fanno da padrone le ore di cassa integrazione (siamo 67/i) e il tasso di infortuni sul lavoro mortali o con inabilità permanente (95/a posizione), anche se il capoluogo tira nei settori del turismo (31/i in Italia), nelle startup innovative (20/o posto), nei laureati (15/i), nel tasso di occupazione (23/i) e nel gender pay gap (41/i).