Quando la scienza va "Oltre". Il thriller di Gigi Paoli a Tirrenia

Meucci e Chiaverini dialogheranno con l’autore stasera alle 21.30 nel parco di "Ciclilandia"

Quando la scienza va "Oltre". Il thriller di Gigi Paoli a Tirrenia

Gigi Paoli, giornalista de La Nazione, ospite stasera alle 21.30 nel parco di Ciclilandia a Tirrenia della rassegna «Dialoghi d’autore»

"Temo più la deficienza umana, dell’intelligenza artificiale che, proprio per questo suo utilizzo spesso sconsiderato, ha fatto di internet un luogo dove sono più i siti di fake news di quelli che fanno informazione. ‘Oltre’ è un libro che, attraverso il romanzo thriller, ci interroga sul futuro della scienza e fino a dove si può spingere". Così Gigi Paoli, giornalista de La Nazione, ospite stasera alle 21.30 nel parco di Ciclilandia a Tirrenia della rassegna "Dialoghi d’autore", parla della sua ultima fatica letteraria. L’incontro, a ingresso gratuito, è presentato dalla libreria Civico 14 di Marina di Pisa e con l’autore dialogheranno la scrittrice e poetessa pisana Nadia Chiaverini e il giornalista de La Nazione, Francesco Meucci. Nel libro l’indagine di Piero Montecchi, neuroscienziato già protagonista di un suo precedente romanzo, scivola velocissima verso la domanda che fa da sfondo alla trama: fino a che punto si può andare…

Oltre?

"La rapidità con cui la scienza evolve costringe tutti noi a interrogarsi e questo libro cerca di farlo lasciando tutti questi interrogativi aperti. Viviamo in un mondo in cui la tecnologia sta radicalmente cambiando le nostre abitudini, ma nel quale anche la scienza non è più la stessa di soltanto pochi anni fa. E allora gli interrogativi di fondo sono: fino a quanto siamo disposti a spingerci oltre? Siamo pronti a sacrificare perfino noi stessi per provare a trovare le cure di malattie oggi incurabili? E per farlo quanto la scienza può andare avanti senza che l’etica umana provi a fermarla? Interrogativi che se non riguarderanno fino in fondo la nostra generazione, sicuramente possono impattare sulla generazione dei nostri figli e dei nostri nipoti". Quanto ha influito il lavoro da cronista nella fantasia dello scrittore che ha dipanato la storia?

"Molto, perché entrambi gli aspetti fanno parte di me. Anzi, nei miei primi cinque romanzi il protagonista era un giornalista e raccontavo storie che ruotavano attorno al mondo dei giornali per farlo conoscere a chiunque. Con la figura del neuroscienziato applico lo stesso metodo: raccontare storie che interrogano la nostra coscienza, con l’impegno di renderle comprensibili anche a chi non è uno scienziato. Il punto di fondo che ho tentato di fare emergere è qual è la scienza buona e quale quella cattiva? Non ho e non do risposte. Ma è comunque importante chiederselo".

Gab. Mas.