L’associazione ambientalista "La Città Ecologica" ha affrontato nuovamente il tema del centro sportivo del Pisa Sporting Club che sorgerà a Gagno. Secondo gli ambientalisti infatti "l’area è definita inondabile, cioè soggetta ad essere allagata in seguito ad un evento alluvionale. Tale pericolosità da alluvione, cioè la probabilità di accadimento di un predefinito evento alluvionale in un intervallo temporale, è in quell’area elevata, la massima, classificata come P3 cioè area inondabile da eventi con tempo di ritorno minore o uguale a 30 anni". Pierluigi D’Amico, presidente della Città Ecologica ritiene "impensabile risolvere la questione rialzando semplicemente il livello dell’area; ciò infatti convoglierebbe l’alluvione nelle aree circostanti già per lo più impermeabilizzate, abitate e sede del patrimonio storico". Secondo il PGRA (Piano Gestione Rischio Alluvioni) "nelle aree P3 di fatto non si può costruire se non attraverso misure di "gestione del rischio" cioè attraverso la realizzazione di misure di prevenzione - prosegue l’associazione ambientalista -, protezione, preparazione e risposta e ripristino volte a ridurre le potenziali conseguenze negative, derivanti da fenomeni alluvionali, per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche. Nella vicenda del Centro Sportivo la "burocrazia" non c’entra nulla. C’entra la fisica, l’acqua, il suolo". La Città ecologica, convinta che quell’area non dovesse cambiare destinazione d’uso, riprese tutti i rilievi della Regione Toscana in una sua osservazione del 13 gennaio 2023. "In quella sede facemmo nostri in toto i rilievi di tipo ambientale espressi da così autorevole Ufficio della Regione Toscana e in particolare su quella che appare la conclusione più preoccupante - spiega l’associazione -. Non è possibile esprimersi sulla sostenibilità ambientale della Variante. Chiedemmo che il consiglio comunale soprassedesse dall’approvazione della Variante riconsiderando la determinazione di esclusione della Variante dalla procedura di VAS e procedesse ad un’analisi attenta delle criticità ambientali evidenziate dalla direzione ambiente ed energia della Regione. Il Comune - conclude l’associazione - non prese in considerazione in maniera significativa né i rilievi della Regione e né l’Osservazione de La Città ecologica. Il risultato è lo stallo attuale".
Mic. Buf.