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Annalisa
Cecchetti*
La scelta dell’Inps di modificare una precedente linea interpretativa con la quale ha escluso dal beneficio dell’assegno mensile gli invalidi civili parziali (74-99%) laddove gli stessi svolgono attività lavorativa precaria o parziale ma comunque produttiva di reddito anche se inferiore a quello previsto per l’ottenimento della prestazione che oggi ammonta euro 4.931,29, preclude la possibilità di percepire una prestazione economica pensata e istituita proprio per sostenere la persona disabile che è in cerca di un lavoro stabile e risulta completamente privo di reddito oppure svolge attività occasionali, precarie con un reddito inferiore a quello previsto per la percezione dell’assegno di invalidità civile. In questo modo il disabile che ha un reddito ad esempio proveniente dalla locazione di un appartamento e che non raggiunge la soglia di accessibilità al beneficio dell’assegno mensile ha diritto ad ottenerlo, mentre chi ha un reddito da lavoro comunque considerato e che non raggiunge la soglia prevista dalla legge per l’accesso allo stesso, non ne ha diritto solo perché non si trova nella situazione di "non svolgimento di attività lavorative". E’ quindi una discriminazione perché introduce una pericolosa distinzione tra chi percepisce redditi da lavoro e chi percepisce redditi di natura diversa, ma soprattutto perché vanifica il percorso di inclusione compiuto con grande fatica. Molti giovani con disabilità, spesso psichica o intellettiva, riescono a lavorare solo per poche ore e quindi percepiscono una retribuzione minima, ma quell’inserimento lavorativo è comunque fondamentale per uscire dalle mura domestiche e interagire con altre persone. Ora saranno costretti a scegliere tra un assegno di assistenza insufficiente per vivere (290 euromese) o un lavoro precario anch’esso insufficiente per vivere. Anmic si è già attivata chiedendo una modifica legislativa che risolva la questione. Info: Anmic Pisa (tel. 050971153, mail [email protected]). *Presidente Anmic- Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, Pisa