’Quelli del Gombo amano la natura’. Oggi un tavolo nella sede del Parco

"Trovare la soluzione migliore ricordando che moltissimi frequentatori del Gombo hanno contribuito non a danneggiare lo stesso, bensì a tutelarlo e ripulirlo dai rifiuti del mare". A dirlo è Stefano Marietti, uno dei creatori del gruppo Whatsapp chiamato "Quelli del Gombo", creato dopo lo "scontro" tra politica e capitaneria di porto dopo il "sistematico allontanamento dei diportisti" da quel tratto di mare che si affaccia sul Parco di San Rossore. La chat conta circa 600 persone tutti "amanti del mare della natura" scrive Marietti in una lettera indirizzata a La Nazione: "Questo – si continua a leggere - , dovrebbe far riflettere anche gli stessi ambientalisti e lo stesso Ente Parco, ovvero che ogni persona scegliendo una giornata al Gombo, lo fa per amore della natura, scegliendo quel tratto di terra, piuttosto che la caotica città con il suo shopping". L’augurio che si fanno "Quelli del gombo" è che si possa trovare la soluzione migliore nel più breve tempo possibile. Il riferimento è infatti al tavolo previsto per oggi alle 16.30 nella sede del Parco, in cui gli enti pubblici interessati si incontreranno per dare seguito alle proposte messe in campo la scorsa settimana con la riunione svoltasi a Livorno con la Capitaneria di Porto. Da quel confronto, era uscita la proposta compromesso di un "corridoio di lancio" per permettere lo sbarco a terra dei diportisti del Gombo. Era stata esclusa invece la possibilità di permettere la navigazione nei 250 metri dalla spiaggia. Da parte dell’Ente Parco, invece, ci sarebbe stata la disponibilità a regolamentare l’accesso alla spiaggia (di sua competenza) in un certo tratto di spiaggia, in maniera controllata, e con il rilascio di un permesso annuale.

EMDP